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MATTARELLA: NESSUNO E’ UOMO SOLO AL COMANDO

MATTARELLA: NESSUNO E’ UOMO SOLO AL COMANDO

Nessuno è “un uomo solo al comando nel nostro Paese. Non è possibile in democrazia, e la nostra Costituzione disegna un sistema equilibrato, un accorto e felice sistema di equilibri e di controlli reciproci e di influenze vicendevoli tra organi e poteri dello Stato, e questo equilibrio esiste e rimarrà nella Costituzione. È forse la principale garanzia che presidia il carattere autentico della nostra democrazia, come disegnata dalla Costituzione”: lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale, in cui ha sottolineato che “la nostra Costituzione è presidiata da regole che vanno rispettate rigorosamente”.

 


STORIA.
Ripercorrendo la storia di questo rito istituzionale, che vede la consegna di un ventaglio decorato al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato da parte della stampa parlamentare, Mattarella sottolinea come sia “una tradizione simpatica questa trasferita qui dal Parlamento al Quirinale, ormai da quasi un quarto di secolo” e che ha avuto origine alla fine dell’800. “Il primo Ventaglio – spiega - è stato offerto al presidente Zanardelli (nel 1893 presidente della Camera, ndr): era un piccolo ventaglio con le firme dei giornalisti parlamentari. Oggi il Ventaglio non riuscirebbe a contenerle tutte, e questa è una dimostrazione della diffusione dell'informazione, dell'aumento del suo pluralismo, ed è una condizione importante e provvidenziale che registriamo”.


RIFORME.
Nel suo intervento, inoltre, il capo dello Stato affronta il tema della riforma costituzionale, augurandosi che “vada in porto dopo decenni di tentativi non riusciti. Naturalmente non entro nel merito di scelte che appartengono soltanto al Parlamento nella sua sovranità, ma mi auguro che questo processo vada in porto. È uno dei punti nevralgici, centrali di questa legislatura certamente. Mi permetto soltanto di sottolineare –aggiunge Mattarella - che un intervento riformatore dell'assetto organizzativo della nostra democrazia ha necessariamente due obiettivi, due finalità : l'efficienza di questo assetto e la partecipazione. Sono i due valori a cui ci si ispira necessariamente in questi casi. Da un lato l'incremento del processo democratico nel rapporto collaborativo tra diversi livelli di governo, e quindi la partecipazione dei cittadini che è l'ossigeno della democrazia ; per questo l'astensionismo elettorale è motivo di grave preoccupazione per tutti, non soltanto per me o per i giornalisti. Dall'altra parte vi è l'esigenza di assicurare al nostro assetto costituzionale, al nostro assetto organizzativo della Costituzione, una efficacia di azione, perché la democrazia deperisce quando non vi è partecipazione o quando questa decresce, ma anche quando il processo decisionale è inconcludente o privo di efficienza”.


CORRUZIONE E MAFIA.
Il presidente della Repubblica ha parlato poi di lotta alla corruzione e alle mafie, affermando che queste “costituiscono una priorità assoluta” ed “è un impegno di civiltà che va condotto dall'intera società, e le pubbliche istituzioni ovviamente sono le più chiamate su questo fronte in maniera rigorosa con i propri comportamenti”. Si tratta, aggiunge Mattarella, di “un'esigenza prioritaria che abbiamo nel nostro Paese, ma in realtà è presente ovunque, perché la corruzione è una tentazione costante in ogni società. Nel nostro Paese i livelli raggiunti richiedono un particolare impegno rigoroso, anche perché c'è una considerazione ovvia : dove la legalità diminuisce la società paga costi altissimi di carattere economico e sociale, e si riverbera su tutto il complesso della convivenza”.

 


EUROPA.
Tra i temi affrontati nell’intervento di Mattarella anche l’Europa, che “rimane un nostro ideale, lo storico approdo che la lungimiranza delle scelte realizzate con i Trattati di Roma ha concretizzato. Senza Europa saremmo più deboli, saremmo in balia di eventi imprevedibili e incontrollabili” sottolinea il capo dello Stato, il quale aggiunge però che l’Europa deve avere “coraggio e saggezza” per darsi una nuova governance e per “produrre più crescita rispetto a quanto oggi non avvenga”. Secondo Mattarella “anche su un altro versante l'Europa deve fare una verifica di se stessa: sul dramma dei profughi l'Europa non fa ciò che dovrebbe, ciò che la sua storia, la sua civiltà richiedono. Va sottolineata con soddisfazione – aggiunge comunque il capo dello Stato - l'intesa raggiunta nel Consiglio europeo per una ripartizione, sia pur su base volontaria, di profughi tra i vari Paesi dell'Unione”.


TERRORISMO.
Infine il discorso di Mattarella si concentra sul terrorismo, “il pericolo principale che dobbiamo fronteggiare in questi anni. Dobbiamo farlo non soltanto militarmente ma soprattutto culturalmente per offrire una proposta di convivenza più persuasiva per chi è in difficoltà rispetto alla scorciatoia, allo sfogo, all'esasperazione della campagna di odio che il fondamentalismo presenta e diffonde nel mondo”. Il messaggio del capo dello Stato, per l’Italia e per l’Europa, è quello di guardare avanti: “Nella Bibbia la moglie di Lot diventa una statua di sale perché guarda indietro. Non dobbiamo compiere questo errore, né Italia né in Europa. Dobbiamo guardare avanti, progettare il futuro, perché questa è la strada per governare bene anche il presente”.

(Roc – 30 lug)

(© 9Colonne - citare la fonte)