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direttore Paolo Pagliaro

La destra in crisi
si affida alla tv

La destra in crisi <br> si affida alla tv

di Paolo Pagliaro

(27 novembre 2015) Da Toti a Del Debbio, da Del Debbio a Sallusti, è un centrodestra catodico quello a cui pensa Berlusconi per salvare il salvabile, restituendo un po’ di energia e visibilità a Forza Italia. Si tratta di recuperare con l’aiuto di volti e pensieri popolari, almeno una parte dei 5 milioni di elettori che – secondo le analisi di Demopolis – hanno lasciato il centrodestra per rifugiarsi nell’astensione.

I margini di recupero per la verità sono ancora più ampi, se si pensa che oggi non solo 14 milioni di italiani dichiarano di collocarsi a Destra o nel Centro Destra, ma altri 18 milioni si definiscono politicamente non collocati. A fronte di questo potenziale enorme bacino, appena 8 milioni e mezzo di persone – stando alla rilevazioni di Demopolis – voterebbero una lista unitaria costituita dai partiti di Salvini, Berlusconi e Meloni.

La somma sarebbe diversa se i tre si presentassero separatamente: oggi la Lega avrebbe il 15,5%, Forza Italia l’11,2 e Fratelli d’Italia il 4,3 per un totale del 31%, che si ridurrebbe al 29 in caso di lista unica. Un listone di centrodestra guidato da Salvini avrebbe il 37% al Nord, il 24 al centro e il 20 al Sud.

Sul fatto che il candidato premier sia Salvini non è d’accordo il 57% degli italiani intervistati, ma lo è il 60% degli elettori di Lega e Forza Italia. Molti, ma non abbastanza da impensierire Renzi.

(© 9Colonne - citare la fonte)