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direttore Paolo Pagliaro

Ricerca, l’appello
di Giorgio Parisi

Ricerca, l’appello <br> di Giorgio Parisi

di Paolo Pagliaro

(10 febbraio 2016) Insieme ad altri 68 scienziati italiani, Giorgio Parisi - uno dei fisici più autorevoli del mondo – ha pubblicato una lettera sulla rivista Nature e ha lanciato una petizione per invitare l’Unione Europea a fare pressione sui governi affinché mantengano i finanziamenti alla ricerca oltre il livello di sussistenza.

Dal 2008 a oggi – scrive Parisi - i fondi stanziati dal governo italiano per il finanziamento universitario sono diminuiti del 20%. I tagli hanno bloccato il turnover e hanno fatto perdere 10mila posti di lavoro, tra docenti andati in pensione e non sostituiti e ricercatori emigrati all’estero. I fondi per i cosiddetti Prin (Progetti rilevanti di interesse nazionale) si sono ridotti, in media, di un terzo: quest’anno ammontano ad appena 92 milioni di euro, da destinare a tutte le aree di ricerca. Per capire la gravità della situazione, basti pensare che il bilancio annuale dell’Agenzia della ricerca scientifica francese, corrispondente ai Prin italiani, è di un miliardo l’anno.

In poche ore la petizione di Parisi – pubblicata su Change.org – ha raccolto più di 8 mila firme e un appello analogo è stato lanciato questa mattina dal «Gruppo 2003» per la ricerca scientifica, che raccoglie gli scienziati italiani più citati al mondo.

Per quanto riguarda la qualità della ricerca italiana, il professor Parisi ama raccontare due episodi emblematici Il primo riguarda un concorso per sette posti da ricercatore in meccanica statistica al Cnr francese. Quattro dei vincitori erano italiani e la commissione stessa era composta, per la maggior parte, da scienziati italiani. In un altro concorso per una cattedra di fisica teorica a Londra, sono stati ammessi alle selezioni finali 6 candidati su 40. Tutti e 6 erano italiani. Cervelli – e risorse – che l’Italia sta perdendo.

(© 9Colonne - citare la fonte)