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direttore Paolo Pagliaro

PASTA, SENZA GRANO ESTERO
VIA DA TAVOLA 3 PIATTI SU 10

PASTA, SENZA GRANO ESTERO <br> VIA DA TAVOLA 3 PIATTI SU 10

(23 marzo 2016) Siamo il primo produttore europeo di grano duro, ma i 4 milioni di tonnellate prodotti nel 2015, tutti acquistati dall’industria italiana, non coprono il fabbisogno dei nostri pastai (5,8 milioni di tonnellate). Una studio dell’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta italiane (Aidepi) rivela come in realtà il mito del nostro più celebre piatto nazionale si sia costruito, fin dalla seconda metà dell’Ottocento, utilizzando, oltre al grano nazionale, grano duro di altissima qualità proveniente dall’estero. Ieri, dalla Russia, oggi, dal Canada, Francia Australia, Usa. Attualmente, utilizziamo 5,8 milioni di tonnellate annui, 1/6 della produzione mondiale. Per raggiungere questa quantità mancano alla produzione nazionale circa 2 milioni di tonnellate di materia prima l’anno. Se venisse prodotta pasta di solo grano nazionale, gli italiani dovrebbero rinunciare a 3 piatti di pasta su 10 e perderemmo il primato di leader mondiale di produzione ed esportazione di pasta, con danni enormi al settore e agli altri comparti trainati dall’export di pasta, come olio, formaggio e pomodoro. Nei primi del Novecento il peso del grano estero arrivava al 70% del totale, oggi la percentuale scende, a seconda degli anni, al 30-40%. E sul fronte della sicurezza, al di là degli slogan e dei proclami, mai campioni oltre i limiti negli ultimi anni (come ha confermato il recente caso di cronaca nel Porto di Bari). (Red)

 

http://www.aidepi.it/

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