(4 aprile 2016) La lieve ripresa del potere d’acquisto delle famiglie (+0,8%) si riversa direttamente nel carrello alimentare, con il primo aumento della spesa per il cibo nel 2015 (+0,4%) dopo anni di flessioni per effetto della crisi economica. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani commentando i dati diffusi dall’Istat. Una ripresa guidata, comunque, da comportamenti e abitudini di spesa improntati al risparmio e alla riduzione degli sprechi, messi in atto dagli italiani per “resistere” alla crisi e ora consolidati -osserva la Cia-. Dal 2008 a oggi, infatti, le cifre dello spreco alimentare si sono ridotte del 30%, mentre continuano a crescere le vendite nei discount (+3,5% tra gennaio e novembre 2015) a dispetto dei piccoli negozi di quartiere (-0,5%). Oggi sono quasi 6,5 milioni le famiglie che dichiarano di fare regolarmente la spesa “low-cost” nei discount pur di risparmiare, mentre solo il 23% continua a guardare alla marca come un elemento decisivo per l’acquisto. L’aumento della spesa alimentare, tuttavia, non ha interessato in ugual modo tutte le categorie di prodotti: nel 2015 resta col segno meno la carne (-5,8%) e i lattiero-caseari (-3,4%), a fronte di aumenti anche sostenuti per i prodotti ittici (+4,8%), gli ortaggi (+2,5%) e la frutta fresca (+4,7%).
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