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Prescrizione
Ingiustizia è fatta

Prescrizione <br> Ingiustizia è fatta

di Paolo Pagliaro

(29 aprile 2016) Tutti i sistemi penali prevedono l’istituto della prescrizione. Ma solo in Italia la prescrizione continua a decorrere anche a processo avviato. Il risultato è che in 10 anni sono saltati 1 milione e 550mila processi, più del 70% nella fase delle indagini preliminari. Per il resto sono andati in fumo 209.500 processi in Tribunale, quasi 132.000 in Appello, 3.300 in Cassazione e 9.500 davanti ai Giudici di pace. Il numero di prescrizioni è sceso dal record di 213.500 nel 2004 alle 119.500 del 2011, poi però è ripreso a risalire sino alle 132.000 dell’anno scorso. Luigi Ferrarella, che sul Corriere fornisce questi dati, ricorda anche che nella riforma della prescrizione si sono cimentati in tanti. In tre lustri ci sono stati i progetti di legge presentati da  Kessler nel 2001, Grevi nel 2002, Giunta e Micheletti nel 2003, Fassone nel 2004, dalla Commissione Nordio nel 2005, dal professor Giostra, dalla Commissione Pisapia e dalla Commissione Riccio nel 2006,  da Mastella nel 2007, da Silvani nel 2009, da Ubertis e dal disegno di legge sul processo breve nel  2010, da Mazza nel 2011, Viganò nel 2012, Fiorella nel 2013, e da ultimo il disegno di legge governativo del 2014 approvato in prima lettura alla Camera nel 2015 e ora all’esame del Senato.

La battaglia  parlamentare sul tema è da sempre aspra, e non è tecnica ma politica.  

Da quando un reato viene commesso a  quando il Pubblico Ministero e, quindi, lo Stato ne vengono a conoscenza possono passare svariati anni. Succede quasi sempre così per i reati edilizi e paesaggistici, ma anche per la corruzione e i reati fiscali. Far decorrere la prescrizione dalla data del reato e non dalla sua scoperta, dunque spesso significa impedire che si faccia giustizia.  Quasi mai va invece in prescrizione il processo a chi ha rubato una mela al supermercato. 

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