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ANDERSON, IL CANDIDATO FAKE ALLE ELEZIONI USA

ANDERSON, IL CANDIDATO  FAKE ALLE ELEZIONI USA

È da oggi disponibile nelle principali librerie e mediastore, il libro “Yes Web Can”. Il volume, stampato da YouCanPrint.it (leader nel settore del selfpublishing), è stato scritto in collaborazione tra Alessandro Nardone (scrittore ed esperto di comunicazione, autore del fortunato “Il Predestinato”), Carlo Cattaneo e Antonino Caffo (giornalisti freelance), con la prefazione di Luca Rigoni (giornalista TgCom24). In esso si racconta l’incredibile viaggio di Alex Anderson, personaggio nato dalla fantasia di Nardone e protagonista della già citata spy story “Il Predestinato” capace di uscire dalle pagine della fiction per strutturarsi come alter ego fake del suo autore e correre, grazie al profilo twitter @Americaisnow, (quasi 30.000 follower) per la nomination repubblicana alle presidenziali di novembre. Una spregiudicata operazione di comunicazione così ben concepita da ingannare addetti ai lavori, esperti di comunicazione e staff dei candidati reali.



Solo un articolo della BBC intitolato “How to fake a US presidential campaign”, della giornalista Andrea Vogt, ha svelato, il 3 marzo scorso, la folle burla del “Kennedy repubblicano”. Il libro, però, non esaurisce il suo interesse spiegando come un candidato sia riuscito a “trollare” gli Usa (come sarcasticamente titolato da Vanity Fair).



L’eretico Nardone-Anderson, per esempio, ha individuato in Edward Snowden, l’informatico della Cia che ha reso pubblici documenti considerati top secret solo per dimostrare la sorveglianza di massa cui il mondo è sottoposto da parte della Nsa, l’uomo con cui guidare dalla “stanza ovale” il destino di milioni di americani. Un traditore della sicurezza americana per alcuni un eroe per altri. Nell’indice, per spiegare questa dicotomia, è presente una sezione in cui si analizzano i principali casi, nella storia, di figure in bilico tra tradimento ed eroismo. Inoltre, è fornita l’opportunità d’approfondire la relazione esistente tra politica, web, social media e il giudizio degli elettori-cittadini. E, come questi ultimi, possono essere influenzati, nel loro giudizio finale, dalla scelta dei messaggi proposti. Nel testo è dimostrata, senza dubbio di smentita, la forza dei social media: «non sono solo un passatempo, ma vere piazze influenzate dall’opinione dei singoli iscritti a loro volta influenzabili dalle rete di amicizie».


(red- 27 mag)


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