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direttore Paolo Pagliaro

Scattina e il suo Amleto, le conseguenze della bellezza amara

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Scattina e il suo Amleto, le conseguenze della bellezza amara

SCATTINA E IL SUO AMLETO, OVVERO LE CONSEGUENZE DELLA BELLEZZA AMARA

“Nove attori: voci, stati di coscienza, visioni, si intrecciano e si moltiplicano in un gioco di specchi abitando la scena come proiezioni di una mente sconvolta, tormentata dal dubbio e dalle possibilità. Lo sguardo di Amleto deforma la realtà come un quadro di Picasso, come una musica antica e nota che venga alterata e distorta. La poesia si alterna alla comicità, con omaggi all’avanspettacolo, richiami cinematografici, citazioni di grandi maestri del teatro. E’ possibile rintracciare echi di Carmelo Bene, di Leo De Berardinis, di Pina Baush”. Daniele Scattina parla del suo spettacolo -  “Amleto, ovvero le conseguenze della bellezza amara” - che andrà in scena al teatro Vascello di Roma (via Giacinto Carini n.78) martedì 31 maggio e mercoledì 1 giugno alle 21. Regista e attore - insieme a lui troveremo sul palco Astra Lanz, Roberta Marcucci, Federica D'Aversa, Romeo Cirelli, Simone Destrero, Gaetano Lembo, Pietro Naglieri e Giacomo Rosselli - Scattina spiega così la decisone di mettere in scena la tragedia shakespeariana: “E’ stato come guardarsi allo specchio e nel profondo dell’animo. Amleto, ti sfida e davanti ad Amleto non potavamo barare, perché tutto il suo ‘essere’ ti guarda negli occhi, ti mette a nudo, e, il suo ‘non essere’ riguarda la vita, l’amore, l’arte che da sempre lo rappresenta: il teatro”.    “Lo spettacolo - assicura Scattina  - sarà un viaggio di coscienze (attori e spettatori), in uno spazio vuoto, scomposto in tanti piani dalle luci, e da dei corpi danzanti con la loro voce-suono. Il filo conduttore musicale sarà Bach e Mozart ma anche gli Eagles ed i Rolling Stones e le nostre voci si inseriscono come contrappunto con le parole del drammaturgo più grande di tutti: William Shakespeare”.Regista assistente Enzo Masci,  scene Katia Titolo. (red)

SAVONA:  50° FESTIVAL TEATRALE  DI BORGIO VEREZZI

Dieci spettacoli, nove dei quali in prima nazionale, e 22 sere di spettacolo in piazza Sant'Agostino dal 14 luglio al 21 agosto, precedute da un'anteprima nelle grotte e dalla rassegna introduttiva "Palco ai Giovani!": è il ricco programma con cui il Festival di Borgio Verezzi (Savona) si accinge a celebrare la 50.ma edizione, che per l'occasione propone anche una serie di eventi collaterali. Il cartellone è stato presentato  a Roma, nella filiale di Banca Passadore, alla presenza di molti di coloro che ne saranno protagonisti, tra i quali gli attori Mattia Sbragia,  Ivana Monti, Franco Graziosi, Carlo Simoni, Luciano Virgilio, Pietro Bontempo, Lello Arena, Fabrizio Vona, Benedicta Boccoli, Maximilian Nisi, Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia, Lucia Poli, Marilù Prati, Gaia De Laurentiis e Roberto Citran, e i registi Ricard Reguant, Geppy Gleijeses e Stefano Artissunch.  “Il Festival del 2016, nel clima di festa per la ricorrenza, privilegia il sorriso, ha per filo conduttore gli "umani sentimenti" e si aprirà nel ricordo di Gilberto Govi, icona della comicità ligure, del quale ricorre il Cinquantennale della scomparsa”, spiega il direttore artistico Stefano Delfino. L'inaugurazione (14-15-16 luglio) è affidata  infatti alla sua commedia più celebre, "I manezzi pe majâ na figgia", con Jurij Ferrini e Orietta Notari, poi il programma proseguirà con la versione teatrale del giallo più letto al mondo (110 milioni di copie vendute), "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie, una coproduzione italo-spagnola che tra gli interpreti ha Ivana Monti, Carlo Simoni, Franco Graziosi, Mattia Sbragia e Luciano Virgilio (19-20-21 luglio). Quindi: "Padiglione 40, l'ordine imperfetto", liberamente tratto da "Qualcuno volò sul nido del cuculo", con i detenuti-attori della compagnia Scatenati del carcere di Marassi di  Genova, Matteo Alfonso e Carola Stagnaro (23 luglio); "Parenti serpenti", con Lello Arena e Giorgia Trasselli (26-27-28 luglio); "Fiore di cactus", con Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi (30-31 luglio). In agosto: "Serial killer per signora", con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia (3-4-5); "L'avaro" di Molière, con Alessandro Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra Teatro (7-8); "Sorelle Materassi" di Aldo Palazzeschi, con Milena Vukotic e Lucia Poli (10-11); "L'inquilina del piano di sopra" con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero (17); "Ostaggi" di Angelo Longoni con Marina Massironi e Roberto Citran (20-21). Il programma del Cinquantenario è completato dal prologo del 30 giugno in Grotta con "Happy Goldoni", prodotto dallo Stabile di Genova, di e con la cantante e attrice Mercedes Martini accompagnata dal contrabbassista Riccardo Barbera, e poi dalla rassegna "Palco ai giovani!": ai primi di luglio, "Ragazzi sul palco", due spettacoli con gli studenti delle scuole superiori di Albenga e Savona; l'8 "Romeo e Giulietta" (nel Quadricentenario della morte di Shakespeare) portato in scena dalla Compagnia del Barone Rampante di Borgio Verezzi; il 9 il concerto inaugurale con l'Orchestra giovanile Riviera dei Fiori "Note libere". E infine, tanti eventi collaterali, come il concorso di grafica negli istituti superiori per un poster su Gilberto Govi, il manifesto e il logo del 50ennale realizzati rispettivamente dall'illustratore Sergio Olivotti e dagli allievi dell’Istituto Commerciale di Finale Ligure, le locandine sui classici del Festival create da 10 artisti italiani, le mostre delle foto e dei manifesti storici di mezzo secolo di teatro a Borgio Verezzi e infine il libro con la storia del Festival, realizzato con gli interventi di alcuni dei suoi protagonisti. (red)

BARLETTA: COMPAGNIA DE FILIPPO CHIUDE LA STAGIONE DEL CURCI

Da venerdì 27 a domenica 29 maggio al Teatro Curci di Barletta va in scena lo spettacolo “Non ti pago” della Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, ultimo appuntamento della stagione  di prosa 2015/16 del Comune di Barletta e Teatro Pubblico Pugliese (27 e 28 maggio ore 21.00, 29 maggio ore 18.30 informazioni www.teatrocurci.it). Lo spettacolo, originariamente programmato al Teatro Curci dal 12 al 14 febbraio e rinviato a causa della scomparsa di Luca De Filippo, vede in scena Gianfelice Imparato nel ruolo, del protagonista, che era stato di De Filippo. Non ti pago, tra le più divertenti commedie di Eduardo de Filippo, mette in scena le vicende di Ferdinando Quagliuolo, personaggio ambiguo e surreale, che vive tra sogno e realtà. Gestore di un botteghino del lotto a Napoli è un accanito giocatore eccezionalmente sfortunato. Al contrario un suo impiegato Mario Bertolini, suo futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite e addirittura un giorno gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per se. Egli sostiene che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliuolo dove ora risiede il giovane Bertolini. La commedia si sviluppa intorno ai vari tentativi di Ferdinando di appropriarsi del biglietto vincente con esasperate contese, dispute surreali e grottesche maledizioni. (red)

A SIENA "KOHLHAAS" DI E CON MARCO BALIANI

Sarà l’attore Marco Baliani ad inaugurare l’auditorium esterno del centro di innovazione dell’Università di Siena, il Santa Chiara Lab, in via Valdimontone 1: il 31 maggio alle ore 21 si terrà nel nuovo auditorium lo spettacolo teatrale "Kohlhaas", scritto e recitato da Marco Baliani. Si tratta di uno spettacolo “cult”, che ha segnato la nascita del teatro di narrazione in Italia, in scena da oltre venti anni. In groppa a una sedia, armato della sola voce e di una gestualità formidabile, Baliani racconta la storia di Micahel Kohlhaas , allevatore di cavalli nella Germania del 1500, vittima di un sopruso a cui si ribellerà, pena la vita. Una storia vera, narrata per la prima volta dallo scrittore romantico Heinrich von Kleist nel 1810 e riscritta a quattro mani per il teatro da Baliani e Remo Rostagno: "Kohlhaas" è una metafora amara, senza tempo, sulla ricerca di giustizia in un mondo corrotto. "È cambiata la società e siamo cambiati noi -spiega Marco Baliani-, ma il racconto di Kleist ha conservato la forza originaria e, come ogni grande opera d'arte, continua a rivelare i mali che ci affliggono". Lo spettacolo è organizzato dal Santa Chiara Lab e dal Progetto Cittadinanza studentesca dell’Università di Siena. (red)

CARMELA REMIGIO TORNA ALLA FENICE DOPO OLTRE 60 SUCCESSI

Dopo oltre 60 recite e 12 diversi titoli, tra cui L’inganno felice, Don Giovanni, Le nozze di Figaro, Otello, La clemenza di Tito, The Rake’s Progress, Alceste e Norma, il soprano Carmela Remigio torna al Teatro La Fenice di Venezia come protagonista della nuova produzione de L’amico Fritz di Pietro Mascagni, in scena dal 27 maggio al 4 giugno, con la direzione di Fabrizio Maria Carminati e la regia di Simona Marchini.  Recentemente insignita del prestigioso “Premio Abbiati” della critica musicale italiana come miglior cantante dell'anno, Carmela Remigio ha un rapporto privilegiato con il teatro del capoluogo Veneto, nel quale ha cantato con direttori come Myung-whun Chung, Diego Matheuz, Antonello Manacorda, Ottavio Dantone, Guillaume Tourniaire e registi come Damiano Michieletto, Francesco Micheli, Ursel e Karl-Ernst Herrmann, Kara Walker e Pier Luigi Pizzi. A un mese di distanza dal debutto in un titolo inusuale come La donna serpente di Alfredo Casella, che l'ha vista trionfare al Teatro Regio di Torino, il soprano pescarese affronta per la prima volta il ruolo di Suzel, in una delle opere di Mascagni meno eseguite. “Mi piace considerare L’amico Fritz il mio debutto più verista nell’opera meno verista di Mascagni – dice Carmela Remigio – In questo lavoro non c’è traccia degli amori drammatici e passionali che dominano ad esempio Cavalleria rusticana. Ne L’amico Fritz Mascagni dipinge con candore e freschezza un amore fanciullesco, tenero, mai manifesto – se non alla fine - tutto vissuto interiormente, tra i sospiri e le insicurezze dei due giovani. Suzel è un personaggio dal canto e dalla vocalità squisitamente lirici, che si prestano a mille sfumature, ma che non hanno nulla del canto drammatico verista. Non a caso è stato cantato da molti altri soprani lirici prima di me”. Al fianco di Carmela Remigio sono impegnati Alessandro Scotto Di Luzio (Fritz Kobus), Elia Fabbian (David), Teresa Jervolino (Beppe), William Corrò (Hanezò), Anna Bordignon (Caterina), Alessio Zanetti (Federico). Le scene sono realizzate da Massimo Checchetto e i costumi da Carlos Tieppo. Il Coro del Teatro La Fenice è istruito da Claudio Marino Moretti.  Dopo L’amico Fritz, Carmela Remigio sarà Mimì ne La Bohème, in una tournée in Giappone nell’ambito del Festival di Spoleto (18, 25 e 30 giugno; 2 e 3 luglio); Donna Anna in Don Giovanni al Festival di Salisburgo (4, 7, 9, 13, 18 e 21 agosto); Poppea ne L’incoronazione di Poppea al Teatro alla Scala (22, 24, 27, 29 settembre e 1° ottobre) e Fiordiligi in Così fan tutte all’Ópera de Oviedo (13, 15, 17 e 19 novembre). (red)

 

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