Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

BREXIT, RENZI: ORA L’EUROPA RIPARTA

Due soli concetti, piuttosto semplici: il primo è che l'uscita della Gran Bretagna dalla Unione europea è un fatto molto grave; il secondo è che adesso però non si può più perdere tempo in trattative, ma l'Ue deve trarre dal Brexit, e subito, una spinta verso il proprio rilancio. Matteo Renzi si rivolge al Parlamento, prima di iniziare il tour de force di vertici internazionali (il Consiglio europeo di Bruxelles, ma anche il vertice di Berlino con Merkel e Hollande) che segue l'esito del referendum di giovedì scorso. E spiega che "siamo di fronte a una vicenda storica, chi cerca di minimizzare e strumentalizzare commette un errore politico. Quello inglese è un voto che pesa come un macigno sulla storia europea". Adesso però non bisogna perdere troppo tempo dietro a nuove trattative con la Gran Bretagna: "Tutto può fare l'Europa tranne che aprire adesso una discussione di un anno sulle procedure: se tutto è trattativa si perde l'idea stessa di Europa".

L'ITALIA FARA’ LA SUA PARTE - Al contrario, "questo può essere un momento di ripartenza se mettiamo al centro i valori che hanno fondato la casa dell'Europa. Quello che però manca oggi è la consapevolezza della gravità della situazione: non vorrei che ora si facesse finta di niente. Ciò che decideranno i britannici tra un anno lo rispettiamo, ma noi dobbiamo pensare all'Europa. Se smettiamo di giocare sulla difensiva e proviamo a dare al nostro Continente la possibilità di una nuova ripartenza. L'Italia farà la sua parte, l'Europa deve iniziare a occuparsi un po' più di questioni sociali e un po' meno di questioni finanziarie". E le opposizioni hanno chiesto a Renzi, in sede europea, di battersi per ridiscutere la proposta di riforma dei Trattati di Dublino e a perseguire risultati misurabili in termini di rimpatri degli immigrati irregolari; a sostenere che le sanzioni alla Russia non si rinnovano in modo automatico; a non contrastare iniziative per la libera espressione della volontà popolare su modalità e contenuti della partecipazione all'Unione; ad ottenere risultati concreti in tema di immigrazione e spazi di flessibilità e a concordare un Migration compact. Oltre ovviamente a farsi portavoce della necessità di un'ampia riflessione sul futuro della Ue. (Sis – 27 giu)

(© 9Colonne - citare la fonte)