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direttore Paolo Pagliaro

Europeisti delusi
ma europeisti

di Paolo Pagliaro

(1 luglio 2016) Nel duemila, il 53% degli italiani diceva di avere fiducia nell’Unione Europea. Eravamo il Paese più europeista del continente. Anno dopo anno e crisi dopo crisi, la fiducia si è andata riducendo fino al 28% odierno: 24 punti in meno rispetto a 10 anni fa.

Oggi, tra i grandi Paesi, l’Italia è scavalcata da Germania, Francia e Spagna. La fiducia nell’Unione è di appena due punti superiore a quella degli inglesi, che hanno deciso di andarsene. La convinzione, in Italia, è che negli ultimi anni le istituzioni comunitarie abbiano tutelato più poteri economici, mercati ed equilibri finanziari che gli interessi dei cittadini: la pensa così il 51% degli intervistati in un sondaggio Demopolis.

Il giudizio negativo riguarda soprattutto le politiche sull’immigrazione – bocciate dall’81% - e quelle di politica economica e monetaria, bocciate dal 70%. A questo punto era lecito attendersi che – messi di fronte al medesimo quesito posto ai cittadini del Regno Unito – gli italiani avrebbero risposto allo stesso modo. E invece il risultato è un clamoroso 80% di sì alla permanenza nell’Unione.

“L’Europa piace sempre di meno – ha spiegato il direttore di Demopolis Pietro Vento – ma gli italiani pensano che sia rischioso uscirne, nella convinzione che il nostro Paese, fuori dall’Unione, sarebbe troppo debole per poter competere da solo sui mercati mondiali. La stragrande maggioranza crede ancora nell’Unione, ma vorrebbe una diversa attenzione sulle politiche migratorie e un deciso cambio di rotta nelle rigide politiche di austerity imposte negli ultimi anni”. Ragionevole.

(© 9Colonne - citare la fonte)