Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Torna Harry Potter con “La Maledizione dell’erede”

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Torna Harry Potter con “La Maledizione dell’erede”

Harry Potter sta per tornare. Basato su una storia originale di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne, il nuovo volume, “Harry Potter e la maledizione dell’erede” è il testo del nuovo spettacolo teatrale di Jack Thorne, la prima storia ufficiale di Harry Potter a essere rappresentata a teatro. Il prezzo del volume, edito come sempre da Salani, sarà 19,80 euro. La traduzione sarà a cura di Luigi Spagnol. L'ottava storia di Harry Potter verrà lanciata in Italia il 24 settembre 2016 ma è già possibile prenotarla nelle librerie e in contemporanea con l'ebook italiano, pubblicato da Pottermore, l'editore digitale globale di J.K. Rowling.   Una nuova edizione, arricchita e definitiva, uscirà nel 2017 in data da definirsi.

 

I PREGIUDIZI SULLA LINGUA ITALIANA ATTRAVERSO I GRANDI

Il congiuntivo è morto, il punto e virgola è morto e anche l'italiano vorrebbero farci credere - non si sente tanto bene. Continuano a ripeterci che la nostra lingua si sta corrompendo, contaminata dall'inglese e minacciata da Internet e dai messaggini. Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero cosi? Siamo sicuri che l'italiano virtuale sia quello di facebook e Twitter e non quello scolastico-burocratico che ci spinge a dire "recarsi", "presso", "effettuare"; "dimenticare" e non "scordare", "prendere" e non "pigliare", "egli" e non "lui"; mai e poi mai "ma però"? Con ironia e intelligenza, Giuseppe Antonelli, nel suo volume “Comunque anche Leopardi diceva le parolacce. L’italiano come non ve l’hanno mai raccontato” edito da Mondadori, decide di sfidare i luoghi comuni del conservatorismo e del perbenismo linguistico. Affrontandoli uno dopo l'altro, fa a pezzi gli ingiustificati pregiudizi che troppo spesso si tramandano riguardo alla nostra lingua. E lo fa con argomentazioni brillanti e irresistibilmente divertenti, puntando sui giochi di parole ("Quando c'era egli", "Una gita sul pò", "Non ci sono più le mezze interpunzioni") e su un ricco campionario di esempi e di aneddoti che coinvolgono i nomi più grandi della letteratura italiana: da Leopardi a Manzoni, da Gadda a Manganelli. E non si limita a polemizzare con la paura dei neologismi o a dimostrare che si possono usare anche formule come "a me mi", ma addirittura si spinge fino alla (parziale) riabilitazione delle parolacce e delle vituperatissime abbreviazioni che si usano negli sms e nelle chat.

UNA NUOVA GUIDA ALLA RIVOLUZIONE FRANCESE

E’ in uscita il prossimo 25 agosto per Odoya “Guida alla Rivoluzione francese” di Roberto Paura. Un volume che va ad arricchire la sottocollana “Guide” di Odoya partita – ormai anni fa – da un concetto: orienteering. Saggi che siano strumenti utili per tracciare percorsi tematici e non perdersi nel marasma delle informazioni di questa era informatica. Per questo il presente è completamente in linea con gli altri libri della sottocollana: con uno schiocco di dita si ritrova il filo di Arianna che collega il 9 Termidoro al 18 brumaio oppure le idee illuministe alla Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina; Sieyès a Marat etc. Già molto apprezzato per La strada per Waterloo (sulla caduta di Napoleone) e per Storia del Terrore (rivoluzionario), Paura è la persona più indicata per fornire ai lettori questo nuovissimo e approfondito vademecum. “Questa Guida non è naturalmente, né potrebbe esserlo, un tentativo di replicare e aggiornare il Dizionario critico di Furet e Ozouf, che pure è stato costantemente consultato nel corso della stesura – spiega l’autore nella sua introduzione - Ci sono oggi validissimi e aggiornati volumi collettanei che riassumo l’evoluzione del dibattito critico sulla Rivoluzione, come The Oxford Handbook of the French Revolution curato da David Andress o A Companion to the French Revolution a cura di Peter McPhee. Né vuole essere una nuova storia della Rivoluzione francese: quella di Albert Mathiez e di Georges Lefebvre resta ancora insuperata, nonostante risalga agli anni Trenta e Quaranta, e chi vuole accostarsi a nuove chiavi di lettura può sicuramente trarre profitto – seppur con tagli profondamente diversi – dalla consultazione della Nouvelle histoire de la Révolution française di Jean-Clément Martin, di A People’s History of the French Revolution di Eric Hazan, o di The Coming of the Terror in the French Revolution di Timothy Tackett (le ultime due si fermano tuttavia al 1794). Questa Guida ha piuttosto l’ambizione di rappresentare una sintesi divulgativa della Rivoluzione al di là dello schematismo dei manuali scolastici e universitari o del nozionismo di Wikipedia (o di altre enciclopedie che ritengono di poterle tener testa). Un’opera che il lettore può leggere dalla prima all’ultima pagina o saltando da un capitolo all’altro, approfondendo un tema piuttosto che un altro. Un’opera, soprattutto, che vorrebbe restituire un’immagine fresca, vivida e attuale della Rivoluzione francese”.

 

CAPALBIO, AD AGOSTO TORNA IL FESTIVAL

Capalbio Libri, il festival sul piacere di leggere in piazza, giunto alla decima edizione, torna dal 6 al 13 agosto 2016 con nove appuntamenti per altrettanti libri. Il festival, ideato da Andrea Zagami, organizzato dalla società di comunicazione Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio, è diretto per la parte editoriale da Denise Pardo e si svolgerà come da tradizione in Piazza Magenta, il cuore del borgo medievale di Capalbio, in provincia di Grosseto, tutte le sere con inizio alle ore 19:00. L’11 agosto doppio appuntamento alle 19 e alle 21:30: tra gli ospiti, Sergio Staino, Antonio Padellaro, Myrta Merlino, Gianluca Comin, Franco Debenedetti.

LA STRADA VERDE DI ANNE ENRIGHT

Rosaleen Madigan, la protagonista di “La Strada verde” di Anne Enright (Bompiani, Collana Narratori stranieri, pag.336, traduzione di Alessandro Achilli) è una donna forte, forse troppo, un’irresistibile matriarca irlandese da cui prima o poi bisogna allontanarsi, se si vuole sopravviverle. Dei quattro figli solo Constance è rimasta nella contea di Clare, presa nelle spire di una vita troppo prevedibile; gli altri hanno cercato di sfuggire alla personalità ingombrante della madre, ma non è detto che ci siano del tutto riusciti. Dan l’inquieto ha scelto New York e il mondo eccentrico dell’arte; Emmet è arrivato fino in Mali, dove l’impegno rigoroso sul fronte umanitario non compensa l’incompiutezza di una vita sentimentale fatta di strade non prese; Hanna ha tentato senza successo la carriera di attrice a Dublino. Richiamati a casa per quello che potrebbe essere l’ultimo Natale condiviso – Rosaleen, rimasta sola, ha deciso di liberarsi della dimora di famiglia –, dovranno fronteggiare se stessi cresciuti, misurarsi con desideri ancora accesi e aspirazioni appassite, ma soprattutto non potranno più eludere lo scontro con una madre che in un gioco di sguardi giudicanti, silenzi e improvvise asprezze riesce a trascinarli indietro nel tempo, a quello che erano e per lei sono rimasti: bambini per sempre, prigionieri di un’infanzia eterna pronta a rivivere nel momento in cui tornano tutti insieme, domati e definiti dal suo sguardo implacabile.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)