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direttore Paolo Pagliaro

“Love”: a Roma
l’arte contemporanea
incontra l’amore

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

“Love”: a Roma <br> l’arte contemporanea <br> incontra l’amore

Dal 29 settembre al 19 febbraio 2017 il Chiostro del Bramante di Roma ospita “Love. L’arte contemporanea incontra l’amore”, a cura di Danilo Eccher. Il Chiostro del Bramante festeggia i suoi 20 anni di attività con una mostra dal carattere internazionale. Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell’arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, Joana Vasconcelos, con delle opere dai linguaggi fortemente esperienziali ("All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo"), adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni. L’esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi. Il vero protagonista della mostra è il pubblico che si riappropria degli spazi espositivi, divenendo fruitore e divulgatore allo stesso tempo, avendo la possibilità di fotografare liberamente tutte le opere esposte (hashtag ufficiale #chiostrolove). Un coinvolgimento sensoriale a 360° caratterizza l’esperienza museale, abbracciando il concetto di ‘open access’ e di museo in continua evoluzione. Artisti presenti: Vanessa Beecroft, Francesco Clemente, Nathalie Djurberg e Hans Berg, Tracey Emin, Gilbert & George, Robert Indiana, Ragnar Kjartansson, Yayoi Kusama, Mark Manders, Ursula Mayer, Tracey Moffatt, Marc Quinn, Joana Vasconcelos, Francesco Vezzoli, Andy Warhol, Tom Wesselmann. La mostra “Love. L’arte contemporanea incontra l’amore”, è prodotta e organizzata da Dart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group. Il catalogo è edito da Skira.

A PRAGA L’OMAGGIO A BOREK SIPEK

L’esposizione “Onore a Borek”, che sarà inaugurata il 6 settembre a Praga nella Galleria d’arte Portheimka, è dedicata a Borek Sipek, artista, designer e architetto di fama mondiale recentemente scomparso. Il progetto, realizzato con la collaborazione di entrambi i figli di Sipek, presenterà un’ampia parte della produzione dell’artista, con una particolare attenzione agli ultimi vent’anni di attività. Oltre a numerose opere in vetro, saranno presentati mobili e oggetti di design creati per la Driade, società italiana di design, nonché disegni, abbozzi e progetti architettonici. Di notevole interesse anche la sezione audiovisiva, composta da fotografie, videoregistrazioni e materiali raccolti negli archivi della famiglia Sipek. L’esposizione - aperta al pubblico dal 6 settembre al 16 ottobre – ha il patrocinio del ministro della Pubblica Istruzione, della Gioventù e dell’Educazione Fisica, Katerina Valachova, del sindaco della circoscrizione di Praga 5, MUDr. Radek Klima, del direttore dell’Istituto italiano di cultura di Praga, Giovanni Sciola, e dell’assessore alla Cultura della Circoscrizione di Praga 5, Viktor Cahoj. Nell’ambito dell’esposizione è stato predisposto un programma di accompagnamento. La sua carriera artistica è iniziata quasi per caso, osservando un residuo di un manifesto pubblicitario e notando come la colla aveva cambiato il colore del nero. Antonio Agresti- in arte AGRE – è laureato in Architettura e dal 2004, quando ha seguito un breve corso di collage presso un’associazione culturale romana, realizza collage di carte stratificate, giornali, manifesti murali prelevati dalla strada, dando loro un nuovo equilibrio compositivo e una nuova identità. Le sue creazioni saranno protagoniste in Germania: il 1 settembre alle 19 presso l’Istituto italiano di cultura di Colonia sarà inaugurata la mostra “S-tracciati”. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 15 settembre. Già nel mio lavorare come architetto, ho avuto attenzione a dare vita all'anonimo, all'ordinario, a quello che era stato gettato via . . . usato . . . trovato nei cassonetti della spazzatura, per dargli nuova vita” si legge sul sito dell’artista. “Da alcuni anni – racconta Agresti - la mia attività è passata dagli oggetti alla bidimensionalità, ai collage. Prima fatti con la carta dei giornali, dopo quelli realizzati con i manifesti trovati in strada, impregnati di colla ed a più strati, quindi con uno spessore proprio”.

GIAPPONE: “L’ORIENTE DI PASOLINI” NEGLI SCATTI DI VILLA

Ispirato ai racconti dell’antico mondo arabo, “Il fiore delle mille e una notte” (1974) è un film che il suo stesso regista, Pier Paolo Pasolini, definisce “realistico, pieno di polvere e di facce povere … un film visionario, in cui i personaggi sono ‘rapiti’ e costretti a un’ansia conoscitiva involontaria, il cui oggetto sono gli avvenimenti che gli accadono”. Il lavoro del regista italiano e della sua troupe viene documentato dalle fotografie di Roberto Villa, che ripercorre assieme a loro le città e i villaggi fiabeschi dello Yemen e dell'Iran: gli scatti sono raccolti nella mostra “L'oriente di Pasolini” che segue il regista al lavoro evidenziandone le scelte, le intuizioni e la sua stessa libertà creativa d’artista. L’esposizione fa tappa in Giappone: organizzata dall’Istituto italiano di cultura di Tokyo in collaborazione con Fondo Roberto Villa, Cineteca di Bologna, e dalla ditta Itochu Shokuhin, sarà inaugurata il 9 settembre alle 18.30 alla presenza dell’autore e rimarrà aperta al pubblico fino al 24 settembre. La mostra fotografica va "alla ricerca dei volti" immortalando facce, gente e mestieri dell'Oriente pasoliniano e presenta dei "fuori set" attraverso immagini della troupe e degli attori durante le pause dai lavori. Una mostra che segue Pasolini al lavoro in maniera trasparente evidenziando quelle che sono le sue scelte, le sue intuizioni e la sua stessa libertà creativa d’artista. Una mostra che fissa i luoghi con immagini che ripercorrono le differenti tappe toccate dal regista e dagli attori durante i viaggi de “Il fiore delle mille e una notte”. Il filo conduttore che lega gli scatti di Roberto Villa è ben rappresentato sia dal rispetto di Pasolini nei confronti della cultura orientale che dalla conseguente necessità di instaurare quel dialogo tra Oriente e Occidente che il regista stesso aveva già allora intuito essere al centro del nostro presente.

AGRESTI E SUOI COLLAGE “S-TRACCIATI” IN GERMANIA

La sua carriera artistica è iniziata quasi per caso, osservando un residuo di un manifesto pubblicitario e notando come la colla aveva cambiato il colore del nero. Antonio Agresti- in arte AGRE – è laureato in Architettura e dal 2004, quando ha seguito un breve corso di collage presso un’associazione culturale romana, realizza collage di carte stratificate, giornali, manifesti murali prelevati dalla strada, dando loro un nuovo equilibrio compositivo e una nuova identità. Le sue creazioni saranno protagoniste in Germania: il 1 settembre alle 19 presso l’Istituto italiano di cultura di Colonia sarà inaugurata la mostra “S-tracciati”. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 15 settembre. Già nel mio lavorare come architetto, ho avuto attenzione a dare vita all'anonimo, all'ordinario, a quello che era stato gettato via . . . usato . . . trovato nei cassonetti della spazzatura, per dargli nuova vita” si legge sul sito dell’artista. “Da alcuni anni – racconta Agresti - la mia attività è passata dagli oggetti alla bidimensionalità, ai collage. Prima fatti con la carta dei giornali, dopo quelli realizzati con i manifesti trovati in strada, impregnati di colla ed a più strati, quindi con uno spessore proprio”.

(© 9Colonne - citare la fonte)