Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

“Baciami senza rete”,
i consigli
di Paolo Crepet

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

“BACIAMI SENZA RETE” DI PAOLO CREPET

“Questo libro nasce da una scritta vista su un muro di Roma: spegnete Facebook e baciatevi. Fantastica sintesi di un pensiero non conformista, un'idea appesa come una cornice in mezzo al fumo degli scappamenti, una finestra abusiva, una sfida all'arrancare quotidiano di milioni di formiche, tra casa e ufficio, tra palestra e centri commerciali, obbligate a connettersi e a essere connesse senza requie, senza pensiero, senza dubbio. Una protesta probabilmente vana, sommersa dalla forzata consapevolezza di poter comunicare solo attraverso la lettura di uno schermo o lo scorrere di parole scarne o di immagini che uno strumento tecnologico può e deve trasmettere senza soluzione di continuità”. È con queste parole che Paolo Crepet introduce la sua analisi appassionata e libera da pregiudizi della condizione dell'individuo e dei rapporti interpersonali nel mondo digitale e interconnesso in cui oggi tutti viviamo, ma dal quale le giovani generazioni sembrano letteralmente rapite, nel libro “Baciami senza rete” (Mondadori). Quasi che solo attraverso l'uso delle nuove tecnologie e dei social network sentissero di poter interagire, informarsi, far parte di una comunità, in una parola esserci. Ma come sarà, da adulto, un bambino che ha comunicato sempre e soltanto attraverso un device? Che ne sarà della sua abilità nell'utilizzare e sviluppare il proprio apparato sensoriale? Quali cambiamenti interverranno nel suo modo di vivere i sentimenti e le relazioni sociali, nella sua capacità empatica? Rispondendo a questi cruciali e sempre più stringenti interrogativi che assillano in particolare genitori, insegnanti e educatori dei cosiddetti “nativi digitali”, Crepet evita i toni apocalittici e la fin troppo facile demonizzazione del lato oscuro presente in ogni forma di progresso, perché “questo libro non è un atto di accusa, non è contro qualcosa”. “Il mio scopo fondamentale – aggiunge l’autore - è cercare di continuare a discutere sulle conseguenze, volute o indesiderate, del grande cambiamento che le nuove tecnologie digitali stanno imprimendo alla nostra quotidianità. È il tentativo di sottolineare contraddizioni ed effetti collaterali di un nuovo mondo che si presenta non solo come l'ultima e più stupefacente rivoluzione industriale – quella digitale – ma, soprattutto, come una strabiliante e inattesa mutazione antropologica”.

 

 

 

“LA SECOLARIZZAZIONE DEBOLE” DI MARCO RIZZI

Gli attentati a sfondo religioso che con macabra cadenza irrompono nella nostra quotidianità ci obbligano a riflettere sul rapporto tra la cultura occidentale e le altre culture, sui differenti modi di pensare non solo la relazione tra stato e religioni, ma anche quella tra democrazia e autoritarismo. Oggi però le categorie e i valori della laicità e della secolarizzazione sembrano strumenti ormai insufficienti ad arginare le forme di integralismo da cui il conflitto religioso trae origine. Quanto la storia ci sta ponendo di fronte obbliga a riflettere su quale sia il destino di una visione del rapporto tra religioso e secolare che sembrava ineluttabile e che ora invece, nel confronto tra la cultura occidentale e le altre culture, non appare più scontata. Misurarsi con questo tema implica un allargamento di prospettiva che coinvolge altre dimensioni alla base dell’esperienza umana. Sono i temi affrontati nel libro “La secolarizzazione debole. Violenza, religione, autorità” di Marco Rizzi (Il Mulino). L’autore insegna Letteratura cristiana antica nell’Università Cattolica di Milano. Tra le sue pubblicazioni con il Mulino: “Cesare e Dio. Potere spirituale e potere secolare in Occidente” (2009) e “Anticristo. L’inizio della fine del mondo” (2015). Amore per il bene comune e governo della legge sono i pilastri dello spirito repubblicano. In Italia invece imperversano corruzione, vanità, arroganza, ostentazione della ricchezza e animo servile. Come ci siamo arrivati? E ora che fare? Sono le domande che si pone Maurizio Viroli in “L’autunno della repubblica” (Laterza). A settant’anni dalla nascita, la nostra Repubblica sembra vivere il tempo malinconico dell’autunno. Maurizio Viroli legge le tappe fondamentali della storia d’Italia, dalla discesa in campo di Berlusconi fino alle riforme renziane, individuando un filo conduttore rappresentato dal progressivo sfaldamento delle istituzioni repubblicane. Cosa può fare chi non vuole arrendersi? Attraverso un itinerario di storia e memoria, l’autore ci invita a riprendere la via dell’impegno e a ritrovare il vero spirito repubblicano.

 

“IL MISTERO DELLA LIBERTA’” DI MAURO VILLONE

Un cammino in realtà difficile, quello verso l’autentica libertà interiore, ma non impossibile. Mauro Villone affronta questo tema impegnativo nel suo ultimo libro “Il Mistero della Libertà” (Prinp Editoria d'Arte 2.0), che presenta in Italia con un lungo tour dal 14 ottobre al 19 novembre. Scrittore e giornalista, blogger e fotografo, Mauro Villone è impegnato in molteplici attività che fanno capo alla ricerca culturale, soprattutto in campo antropologico, sociale e spirituale. Il vasto tema della libertà viene affrontato in modo approfondito da diversi punti di vista, da quelli filosofici a quelli psicologici, con grande attenzione per gli aspetti pratici che si sperimentano nella vita di ogni giorno. “Analizzando la situazione storica e attuale – dice Villone – si comprende come una totale libertà sia difficile da ottenere, ma è altresì vero che l’uomo medio si trova, per ragioni ampiamente analizzate nel libro, in una condizione di quasi-schiavitù. Che però può essere ampiamente migliorata”. Ecco che il volume diventa anche un testo di auto-aiuto, che può guidare nella ricerca di una migliore qualità della vita da persone libere. Il libro contiene anche racconti di viaggio e di esperienze personali, legati perlopiù a due mondi: quello della solidarietà e quello della ricerca culturale. “Si tratta – spiega l’autore - di una questione di relazioni, con se stessi, con gli altri, con l’ambiente naturale, con il senso stesso della Vita, con la Madre Terra. Il pensiero del libro è in forte sintonia con ciò che oggi è conosciuto come paradigma sistemico, nel quale l’universo è visto come una enorme rete di relazioni, le quali hanno un’importanza preponderante rispetto a tutto il resto”. Mauro Villone pratica meditazione da 30 anni ed ha viaggiato in Sudamerica, Africa, Europa, Cina e India. Oggi dirige la ONG Para Ti di Rio de Janeiro, ove risiede stabilmente quando non è a Torino, sua città natale, o in viaggio. La ONG opera da 25 anni nell’aiuto ai bambini poveri delle favelas e alle loro famiglie. Negli ultimi 10 anni l’attività dell’organizzazione si è sviluppata ulteriormente con l’organizzazione di viaggi solidali e sostenibili (www.favelaparatitour.com) e di workshop dedicati alla meditazione e alla cultura indigena e sciamanica.

 

 

 

BRAUDEL, “SCRITTI SULLA STORIA”

Roma, 23 set - “Perché la fragile arte di scrivere la storia dovrebbe sfuggire alla crisi generale della nostra epoca?” si chiedeva Fernand Braudel in una prolusione letta al Collège de France. La storia, se non voleva essere “una piccola scienza del contingente”, doveva iniziare a dialogare con tutte le altre scienze umanistiche, dalla sociologia all’antropologia, dall’etnologia alla geografia, dalla demografia all’economia. Infatti solo superando i diversi specialismi la storia, che ha il compito di fornire la dimensione temporale, avrebbe potuto ambire a essere il coronamento delle numerose scienze umane. Gli “Scritti sulla storia”, riuniti in un unico volume (Bompiani) offrono l’occasione di tornare sulle originarie formulazioni di un maestro di metodologia storica qual è Braudel. Accanto al versante propriamente speculativo, la seconda parte della raccolta presenta un campione di saggi propriamente storiografici, tra i quali, oltre al magistrale contribuito sui prezzi in Europa dal 1450 al 1750, si segnalano le succinte biografie di Carlo V e del figlio Filippo II, scritte per una collana divulgativa, in cui tuttavia lo storico non rinuncia a pronunciarsi su questioni interpretative.

“LO STUPORE DI UNA NOTTE DI LUCE” DI CLARA SANCHEZ

È una notte stranamente luminosa quella che dà inizio alla storia raccontata in “Lo stupore di una notte di luce” di Clara Sanchez (Garzanti). Una notte in cui il buio non può più nascondere nulla. Lo sa bene Sandra mentre guarda suo figlio che dorme accanto a lei. Ha fatto il possibile per proteggerlo. Ma nessuno è mai davvero al sicuro. Soprattutto ora che ha trovato nella borsa dell'asilo un biglietto. All'interno poche parole che possono venire solo dal suo passato: “Dov' è Julian?”. All'improvviso il castello che ha costruito crolla pezzo dopo pezzo: il bambino è in pericolo. Sandra deve tornare dove tutto è iniziato. Dove ha scoperto che la verità può essere peggio di un incubo. Dove ha incontrato due vecchietti che l'hanno accolta come una figlia, ma che in realtà erano due nazisti con le mani sporche di sangue innocente che inseguivano ancora i loro ideali crudeli e spietati. È stato Julian ad aiutarla a capire chi erano veramente. Lui che, sopravvissuto a Mauthausen, ha cercato di scovare quei criminali ancora in libertà. Lui ora è l'unico che può conoscere chi ha scritto quel biglietto e perché. Julian sa che la sua lotta non è finita, che i nazisti non si sono mai arresi. Si nascondono dietro nuovi segreti e tradimenti. Dietro minacce sempre più pericolose. E quando il figlio di Sandra viene rapito, l'uomo sente che bisogna fare qualcosa e in fretta. Perché in gioco c'è la vita di un bambino. Ma non solo. C'è una sete di giustizia che non può essere messa a tacere ancora. Chi ha sbagliato deve essere punito. Nessun innocente deve più farlo al posto loro. Clara Sanchez regala finalmente ai suoi lettori il libro che aspettavano da anni. Il seguito di uno dei romanzi più venduti e amati degli ultimi anni: Il profumo delle foglie di limone. Un milione di copie vendute solo in Italia e ancora in classifica a cinque anni dall'uscita. L'autrice spagnola vincitrice dei più prestigiosi premi letterari torna a raccontare di Sandra e Julian. Torna a raccontare di una verità sconvolgente che pochi conoscevano. Lo stupore di una notte di luce è una storia indimenticabile sulla forza delle scelte e il coraggio di non tradirle. Sulla impossibilità di dimenticare il male e sulle colpe che devono essere punite. Una storia di amore e speranza dove nessuno crede che possa essercene ancora.

(© 9Colonne - citare la fonte)