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direttore Paolo Pagliaro

Storia e arte:
Cesare Battisti
tra Vienna e Roma

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Storia e arte: <br> Cesare Battisti <br> tra Vienna e Roma

Cesare Battisti chi era costui? Nonostante gran parte degli italiani abbiano sentito pronunciare almeno una volta il nome di Cesare Battisti, pochi ne conoscono la vita, la storia umana, le battaglie politiche, la passione per la storia, la geografia, la scrittura. La maggior parte delle persone associa Cesare Battisti alla sua tragica fine nella cosiddetta Fossa dei Martiri del Castello del Buonconsiglio, il 12 luglio 1916. Nell’ambito delle iniziative sulla Prima Guerra Mondiale e in occasione del centenario della sua morte, la mostra “Cesare Battisti tra Vienna e Roma”, al Castello del Buonconsiglio di Trento, fino al 6 novembre, intende, attraverso una selezione di preziose opere d’arte dell’epoca e di rare testimonianze storiche, illustrare al grande pubblico una personalità di grande spessore umano e culturale che ha avuto un ruolo importante nella storia recente non solo del Trentino ma anche dell’Italia. La sua vicenda umana, dipanata tra forti ideali e appassionata azione, diviene chiave di lettura della singolarissima temperie sociale e culturale del Trentino allo spartiacque tra Ottocento e Novecento, laddove convivevano nello stesso territorio fermenti ispirati alla civiltà di segno italico e fermenti stimolati dalle esperienze transalpine, conducendo a un’esperienza collettiva feconda ma travagliata, che di lì a poco sarebbe stata destinata a subire i colpi del netto cambiamento determinato dalla fine della Grande Guerra e dall’annessione al Regno d’Italia.

TORINO, AL CASTELLO DI MIRADOLO L’AUTUNNO IN MOSTRA

La mostra “Pietro Porcinai. Giardino e paesaggio”, organizzata dalla Fondazione Cosso al Castello di Miradolo (San Secondo di Pinerolo, Torino), fino al 27 novembre celebra il trentennale della scomparsa del paesaggista e permette di godere anche della bellezza del parco del Castello di Miradolo nella stagione autunnale: a ottobre e novembre il giardino infatti si addormenta tingendosi di meravigliosi colori, come per mano di un abile pittore. La Fondazione Cosso propone in occasione dell'avvento del foliage un ricco calendario di attività legate sia alla mostra sia al parco per approfondire il legame tra arte e natura.

MILANO: OMAGGIO A KHALED ASAAD

Fino al 6 novembre il Museo di Sant’Eustorgio a Milano, adiacente alla prestigiosa Cappella Portinari, capolavoro rinascimentale affrescato da Vincenzo Foppa, ospita la mostra “Salvare la Memoria”, oggi idealmente dedicata al direttore del sito archeologico di Palmira Khaled Asaad e anche al non meno prezioso, e spesso anonimo, esercito di Monuments Men che, ovunque nel mondo, si vota al recupero di un patrimonio di arte che è storia di tutti. Un patrimonio violentato da guerre, come quella in Siria appunto, ma anche da terremoti, alluvioni e da tutti quegli eventi che, ferocemente e improvvisamente, si sovrappongono al fisiologico effetto del tempo su ciò che è testimonianza del nostro passato. Accanto l’opera incessante di chi ha a cuore la tutela e la salvaguardia delle opere dell’ingegno umano da consegnare alle generazioni future.

MILANO: VISIONI DIGITALI

La giovane artista Maria Teresa Ortoleva, per il secondo appuntamento della Project Room, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, affronta, fino al 15 ottobre, una nuova tappa del suo percorso di ricerca sul fenomeno dell’immaginazione a partire dal caso di studio del bestiario, una forma di sapere enciclopedico che attribuisce uguale peso e valore di significazione a dati empirici, scientifici e dell’osservazione così come ad elementi fantastici, simbolici e mitologici. Con lo scopo di analizzare i percorsi e i meccanismi propri dell’immaginazione, l’artista propone un nuovo allestimento di Triumphus Visionis, collage digitale stampato su strisce di chiffon realizzato nel 2015, allo scopo di mettere a confronto i percorsi propri dell'immaginazione con i meccanismi degli strumenti di ricerca del web e dell'informazione digitale.

PADOVA, LA BELLE ÉPOQUE DI ZANDOMENEGHI

Pittore della vita moderna, Federico Zandomeneghi (Venezia 1841 – Parigi 1917) è stato il cantore della donna emancipata, rappresentata nei vari momenti della quotidianità, dal rito della toilette alle passeggiate al Bois, dalla lettura alle serate mondane a teatro. Al maestro veneziano, Palazzo Zabarella di Padova dedica una grande antologica, fino all’11 dicembre. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Bano, presenta cento opere, che ripercorrono, fin dai suoi esordi, la straordinaria carriera di Zandomeneghi, testimone e attore principale del passaggio da un naturalismo impegnato, con quadri di denuncia sociale, a una pittura che ha saputo interpretare in maniera molto personale le novità dell’Impressionismo. Attraverso uno stile inconfondibile e un uso raffinatissimo della tecnica del pastello, Zandomeneghi ha fissato sulla tela, le fisionomie, i gesti, il fascino della Belle Époque, creando l’immaginario femminile della donna parigina. Di Parigi, la città che lo accolse e lo vide protagonista con Giovanni Boldini e Giuseppe De Nittis della triade degli Italiens de Paris, seppe cogliere il fascino e le atmosfere uniche delle sue piazze, dei boulevard, della vita sociale che scorreva nei caffè e nei teatri.

(© 9Colonne - citare la fonte)