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Italia-Australia, Fedi (Pd) al convegno Italians Down Under

“Potrebbe essere sintetizzata con la frase ‘continuare il buon lavoro rafforzando gli strumenti di coordinamento’, la conclusione della Conferenza ‘Italians Down Under’, tenutesi il 23 e 24 settembre presso l'Ambasciata d'Italia a Canberra, e voluta dall’Ambasciatore Pier Francesco Zazo. Un'occasione annuale per confrontarsi sui principali temi al centro dell’attenzione della comunità Italoaustraliana, dal mantenimento della lingua e della cultura italiane ai nuovi flussi migratori dall’Italia, dagli scambi commerciali tra i due Paesi alla rappresentanza politica della comunità”. Così in una nota il deputato del Pd eletto all’estero Marco Fedi. “Il gruppo di lavoro che ho presieduto, dedicato alle strategie per rafforzare la presenza della comunità italiana nella società australiana – continua Fedi -, ha prodotto un percorso che porterà, entro dodici mesi, alla creazione di un ‘Network of Networks’: una struttura di coordinamento nazionale della comunità che confermi la Conferenza Italians Down Under quale evento centrale per monitorare e sviluppare le scelte politiche e strategiche della presenza italiana in Australia”.

LE ESIGENZE DELLA COMUNITA’ ITALIANA - “Non abbiamo bisogno di imparare da nessuno né ci aspettiamo che qualcuno comprenda questa esigenza – spiega il deputato del Pd -. Essa nasce concretamente dal lavoro svolto in tutti i settori della società australiana. È necessario far pesare la qualità e la quantità di questo lavoro quotidiano e, soprattutto, le mutate esigenze di una comunità in profonda trasformazione. Occorre cogliere queste trasformazioni e rispondere con una forte azione di collegamento con il mondo politico, amministrativo, accademico e della ricerca. Abbiamo bisogno, in sostanza, di un maggiore coordinamento”. Secondo Fedi “le ragioni che hanno indotto la Conferenza ad affrontare il tema delle relazioni bilaterali in campo economico e commerciale, ad esempio, sono quelle di affiancare alle crescenti opportunità, che vedono in campo gruppi imprenditoriali italiani di livello internazionale, scelte strategiche capaci di rafforzare la nostra presenza politica, culturale e linguistica in Australia”.

GLI INVESTIMENTI TRA I DUE PAESI - “Abbiamo bisogno, in sostanza, di coniugare maggiormente, e in maniera originale, i temi della promozione economico-commerciale a quelli della mobilità delle persone, garantendo non solo una migliore informazione, ma percorsi privilegiati per la concessione di visti a particolari categorie professionali; di operare nel settore del riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali come elemento di collegamento tra mondo del lavoro e dello studio e ricerca, facendo scelte diverse, ad esempio, rispetto ai lettorati. Il governo italiano deve investire nelle Università australiane ed investire nei lettorati, non chiuderli” dice il deputato dem che prosegue: “Le ragioni di un forte investimento politico ed economico-commerciale, del resto, si ritrovano anche nella collocazione geo-politica dell’Australia. Da questo punto di vista, è stato interessante capire gli ostacoli che ancora oggi limitano maggiori opportunità di investimento nei due Paesi. Per l’Italia al primo posto la burocrazia. Favorire lo scambio tra i due Paesi significa quindi contribuire ad identificare e ridurre ostacoli e limiti”. “Per quanto riguarda la promozione linguistico-culturale, c’è bisogno di affiancare all’opera degli enti gestori e degli istituti italiani di cultura, progetti innovativi, ricerca e formazione; occorre, quindi, diversificare gli strumenti, garantire gli accordi con gli Stati, puntare esclusivamente all’inserimento curricolare, sviluppare strumenti formativi e garantire risorse adeguate. I tre gruppi di lavoro della Conferenza hanno disegnato, di fatto, un percorso di rafforzamento, ideale e progettuale che costituirà la base di lavoro dei prossimi mesi per i protagonisti della Conferenza e quindi per la comunità italiana d’Australia” conclude Fedi. (Red – 26 set)

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