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Lingua italiana, ICoN: fase finale del Master in Traduzione

Lingua italiana, ICoN: fase finale del Master in Traduzione

Nella settimana dal 19 al 22 settembre si è svolta a Pisa la terza settimana in presenza del Master in Traduzione specialistica inglese > italiano. L’ottava edizione del Master, realizzata dal Consorzio ICoN – Italian Culture on the Net, in collaborazione con le Università di Bari, Genova e Pisa, è stata la prima ad approdare sulla nuova piattaforma didattica del Consorzio. Tre settimane in presenza hanno aperto e chiuso le rispettive fasi previste dal calendario didattico: due a Pisa e una a Bruxelles, presso la DGT (Direzione Generale della Traduzione) e il CESE/CdR (Comitato economico e sociale europeo). Lunedì 19 e martedì 20 i corsisti hanno sostenuto gli esami conclusivi della seconda fase: tre prove, due sui domini specialistici approfonditi in seconda fase, e uno di teoria della traduzione. A seguire si sono svolti i seminari a cura di Micaela Rossi (Università di Genova), Isabella Blum (Traduttrice freelance e tutor) e Laura Gentili (Coordinatrice dei tutor), per preparare i corsisti all’apertura della terza e ultima fase.

IL RACCONTO DEI CORSISTI - ICoN ha seguito l’evento assieme all’Università di Pisa, fornendo assistenza e supporto tecnico e raccogliendo le impressioni di alcuni dei corsisti presenti, che hanno affrontato questo spartiacque con impegno e soprattutto con grande positività. “Sinceramente? A me è piaciuto moltissimo. Avevo un po’ di remore perché temevo che la gestione on line finisse per ridurre la qualità, l’intensità delle attività, invece no. Io almeno ne avevo bisogno, quindi sono stata contenta. Mi sono trovata bene, e lo consiglierei” racconta una corsista al termine del seminario di Isabella Blum, propedeutico alla preparazione della tesi. Dottoressa in Fisica, la studentessa spiega l’attrattiva che ha esercitato per lei questo master: “Io in realtà sono di Pisa. Avevo preso in considerazione l’idea di iscrivermi a un master che richiedesse la frequenza, però questo mi ha convinta di più perché sembrava in parte pensato per quanti non hanno a che fare con l’ambito accademico linguistico”. Ed è un’impressione confermata da un’altra corsista, che come la collega si sta specializzando in Biomedicina e Tecnologia. “Io devo dire la verità, sono molto emozionata. Insomma, ho 55 anni, quindi è un’emozione particolare: sono una biologa e mi sono accostata per la prima volta a questo mondo. Sono arrivata a questo master cercando un modo per riconvertire le mie conoscenze. Soprattutto la prima parte per me è stata difficile, però ho seguito tutto: pur non avendo partecipato attivamente ai forum, ho sempre seguito gli altri! Ed è stato molto utile”. C’è chi si approccia dunque per la prima volta a questa disciplina, dando un nuovo valore al proprio bagaglio di conoscenze, e chi invece traduce già di mestiere. “Fare il punto, perfezionare” è la risposta alla domanda ‘perché questo master’. “Devo dire che il master mi è sembrato bene organizzato – racconta un altro corsista -. C’è un buono scambio di informazioni, una buona interazione”. “Questo Master era l’unico che potessi fare” è il commento finale. “Più che per la distanza, per il titolo di studio riconosciuto: è in convenzione con il Ministero degli Affari esteri, quindi sono tranquilla. Come hanno ricevuto il diploma di laurea, anche questo sarà perfettamente in regola”.

LA TERZA FASE DEL MASTER Adesso, con l’apertura della terza fase del Master, ci si concentrerà sull’aspetto pratico del lavoro. “L’obiettivo è quello dell’autonomia del traduttore”, spiega Isabella Blum. È un obiettivo che si persegue prima tramite l’attività di stage e poi con la redazione della tesi, che consiste in una traduzione professionale, comprensiva di glossario. “Ci saranno date e scadenze per tappe particolari. All’inizio ci si concentra sulla struttura e l’introduzione della tesi, in seguito si può presentare una cartella, o un brano, un passaggio particolarmente difficile su cui il tutor può dare opinioni e consigli. In base a questo il tesista prosegue il lavoro in autonomia”. (Red – 30 set)

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