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direttore Paolo Pagliaro

L’importanza
delle soffiate

L’importanza <br> delle soffiate

di Paolo Pagliaro

(16 dicembre 2016) Whistleblower sarebbe, alla lettera, qualcuno che soffia nel fischietto. Secondo l’Accademia della Crusca è “colui che, dopo aver constatato sistematiche irregolarità all’interno dell’organizzazione pubblica o privata per cui lavora, decide di denunciare l’illecito per il bene della collettività”. Famosi esempi di whistleblower sono, nella cronaca più recente, Edward Snowden, ex tecnico informatico della CIA, noto per aver reso pubblici i dettagli di vari programmi segreti di sorveglianza di massa del governo americano e britannico, e Julian Assange, giornalista, programmatore e attivista australiano, fondatore e caporedattore del sito Wikileaks.

In molti paesi queste figure sono giudicate fondamentali nella lotta alla corruzione e sono dunque previste e protette dalla legge. In Italia no, anche se dopo anni di discussioni e scontri politici a gennaio sembrava quasi fatta. Montecitorio - grazie a un’inedita convergenza tra i deputati 5 Stelle e quelli del Pd - aveva infatti approvato la legge per la tutela di chi denuncia i casi di corruzione. La legge prevede, tra le altre cose, che non possa essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altre misure ritorsive il dipendente che in buona fede segnala eventuali illeciti ai responsabili anticorruzione, all'Anac o ai magistrati ordinari e contabili. Ma la legge si è arenata al Senato e non è chiaro che fine farà. Eppure gli whistleblower italiani avrebbero molto di cui occuparsi, visto che il 52% delle grandi opere considerate infrastrutture strategiche e il 30% delle Asl è sotto inchiesta per corruzione.

(© 9Colonne - citare la fonte)