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direttore Paolo Pagliaro

I nuovi italiani
cambiano l’Italia

I nuovi italiani <br> cambiano l’Italia

di Paolo Pagliaro

(21 dicembre 2016) Un fenomeno di cui si parla poco sono gli stranieri che hanno maturato i requisiti per diventare cittadini italiani. Nel 2015 i “nuovi italiani” - cioè gli immigrati che hanno acquisito la cittadinanza - sono stati quasi 180 mila, contro i 130 mila del 2014 e i 100 mila del 2013. Questo vuol dire che ci sono stati più approdi alla cittadinanza che sbarchi sulle coste. Gli immigrati ormai si dividono tra chi ce l’ha fatta e chi arranca alla ricerca di un luogo in cui fermarsi a vivere. Ci occupiamo molto – e giustamente – del secondo fenomeno, ma è il primo che sta cambiando il profilo e la natura della nostra società.

In un anno sono diventati cittadini italiani 66 mila minorenni. Sono diventati italiani soprattutto molti di coloro che appartengono a comunità di antico insediamento, tra loro 36 mila albanesi, 21 mila marocchini, 5 mila tunisini. La legge prevede che debbano avere alle spalle almeno 10 anni di residenza legale. Ora smetteranno di essere conteggiati a parte anche nelle statistiche dell’Inps, nelle cui casse gli stranieri residenti in Italia hanno versato in un anno 10 miliardi e 900 milioni di contributi previdenziali (incidendo sulle entrate contributive per il 5%) a fronte di una spesa pensionistica per stranieri che non ha superato i 700 milioni.

Che molti immigrati siano orami perfettamente integrati è dimostrato, paradossalmente, anche dal fatto che è di origine straniera circa un quarto dei 110 mila italiani che l’anno scorso ha deciso di emigrare per cercare fortuna altrove.

(© 9Colonne - citare la fonte)