Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Italiani risparmiatori
per paura del futuro

di Paolo Pagliaro

(25 gennaio 2017)Le aziende non investono e le famiglie non spendono. Uno dei risultati è che in banca aumentano i depositi, cresciuti in un anno di oltre 54 miliardi di euro. Due terzi vengono dalle famiglie, 12 dalle imprese, sempre più refrattarie a chiedere prestiti per finanziare nuove attività. Secondo uno studio di Unimpresa, che utilizza dati della Banca d'Italia, l’incremento maggiore riguarda i conti correnti, aumentati in un anno di quasi il 10%, da 852 a 935 miliardi. Un valore superiore al Pil di un intero Paese  come l'Ungheria. Sono aumentati da 24 a 26 miliardi persino i risparmi delle onlus. Ora nelle banche è custodito un tesoro di 1.605 miliardi.
Le disponibilità finanziarie delle aziende e delle famiglie italiane sono dunque congelate. Se venissero almeno in parte utilizzate per consumi e investimenti, l’economia potrebbe ripartire. Invece in Italia incidenza degli investimenti sul Pil è tornata ai livelli minimi dal dopoguerra.
Questo accade per diverse ragioni. Unimpresa chiama in causa il fisco. Secondo il Censis, invece,  il problema, con ogni evidenza, è la percezione di precarietà generale, ed in particolare lavorativa. Dal 2007 a oggi gli italiani, come risposta al clima di insicurezza, e a quello che è stato vissuto come una progressivo abbassamento delle tutele,  hanno preferito accantonare risorse piuttosto che reimmetterle nel circuito produttivo. Non è un caso che nei sondaggi cresca la percentuale di chi teme di diventare povero e preferisce dunque tenere i soldi, quando ne ha, fermi sui conti correnti, a disposizione per ogni evenienza.

(© 9Colonne - citare la fonte)