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A teatro l'emigrazione in chiave intelligente e ironica

A teatro l'emigrazione in chiave intelligente e ironica

Emigranti, il testo di Slawomir Mrozek, dopo il debutto nazionale al Festival di Todi, i successi della tournèe in questa stagione, approda a Roma al Teatro Nino Manfredi di Ostia dal 17 al 19 febbraio. Protagonisti assoluti di questo importante lavoro sono Marco Blanchi e Giancarlo Fares, che cura anche la regia.

LO SPETTACOLO Lo spettacolo, prodotto da Mauri-Sturno, narra di due emigrati che, in una città straniera, vivono in una cantina. È la notte dell’ultimo dell’anno e i due la trascorrono raccontandosi le loro vite. Uno è operaio, nipote di contadini, l’altro un intellettuale. Uomini diversi con sogni differenti, diversi per classi sociali, nel modo di parlare, e nel ricordare il paese dal quale provengono. Entrambi sembrano incapaci al dialogo, e durante la notte nascono discussioni feroci, liti, scherzi crudeli, tragicomiche confessioni che nascondono un velo di nostalgia. Nel frattempo, sopra di loro, la città festeggia.

UNA RIFLESSIONE INTELLIGENTE E IRONICA Questa commedia di Slawomir Mrozek è una schermaglia aspra e ironica insieme. Ne viene fuori la solitudine dell’individuo e l’ineluttabile incomunicabilità che esiste tra gli esseri umani. Emigranti è una riflessione intelligente e ironica sulla condizione umana nell’emigrazione, tema che purtroppo torna ad essere prepotentemente attuale.

IL REGISTA Lo stesso regista, Giancarlo Fares afferma “Il panorama dei testi teatrali è vasto e le possibilità di scelta sono molteplici; ma esistono testi capaci di raccontare l'umanità nei suoi aspetti più profondi e si può scegliere di rappresentarli con ironia e leggerezza. Per questo ho scelto "Emigranti ". (red – 13 feb)

(© 9Colonne - citare la fonte)