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Cgie: in decreti attuativi scuola riconoscere enti gestori

Cgie: in decreti attuativi scuola riconoscere enti gestori

Nel decreto attuativo per la scuola italiana all’estero “serve un articolo che definisca e valorizzi in modo chiaro attività, fini e funzioni degli enti gestori”. E’ la richiesta che arriva dal Consiglio generale degli italiani all’estero, la cui delegazione è intervenuta questa mattina nei lavori del comitato per le questioni degli italiani all’estero al Senato, nell’ambito della indagine conoscitiva sulla valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madrepatria e le comunità italiane all'estero. In una situazione che al presidente del Comitato Claudio Micheloni “ricorda quell’Ice del 2104” quando si andava verso la soppressione dell’ente e in cui “si erano promessi 50 milioni nel periodo pre-referendario ma non mi sembra che volino milioni oggi..”, il consigliere Gianluca Lodetti ricorda che invece per gli enti gestori “sono previsti il 20% di fondi in meno, e speriamo che almeno a posteriori si riesca ad avere tutti i fondi necessari, ma questo non ci lascia tranquilli sulla considerazione degli enti” a fronte del fatto che questi sono invece al momento “la rete più estesa e competente dell’insegnamento dell’italiano, come testimoniano i 300mila alunni iscritti, dieci volte il numero degli utenti delle altre realtà scolastiche di questo settore”. Enti gestori che peraltro, conclude Lodetti “hanno un rapporto con le realtà locali molto stretto”.

LA SCUOLA ITALIANA ALL’ESTERO Norberto Lombardi ricorda da parte sua che con il passaggio dell’insegnamento della lingua italiana all’estero “da lingua primaria a lingua straniera per stranieri, e nonostante oggi ci troviamo di fronte a una nuova migrazione con oltre 100mila persone l’anno, gli enti gestori si sono trasformato in enti privati su sollecitazione della legislatura per non pesare sul bilancio dello Stato, diventando la forma più flessibile di insegnamento. Non riconoscerli potrebbe significare una partita tutta in perdita. Insistiamo perché il profilo normativo e giuridico di questi enti sia chiarito, anche solo aggiungendo la dizione “enti gestori” quando si parla di soggetti senza fini di lucro impegnati nell’insegnamento della lingua e cultura”. Lombardi lamenta anche che nel decreto attuativo, facente parte del pacchetto della ‘Buona Scuola’, “viene cancellata completamente l’autonomia scolastica all’estero, che invece fondamentale nella scuola italiana: qualcosa si può recuperare, il controllo del ministero andrebbe lasciato solo ai rapporti con gli Stati, non all’organizzazione dei corsi”.

(15 feb - Sis)

(© 9Colonne - citare la fonte)