Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Boitani spiega
7 luoghi comuni
sull’economia

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

 

SETTE LUOGHI COMUNI SULL’ECONOMIA

 

Vengono presentati come assiomi indiscutibili e ripetuti come mantra. Sono nelle parole dei politici, dei giornalisti, degli economisti. Ma sono (spesso) sbagliati o (in parte) fuorvianti. Andrea Boitani seleziona e smonta sette luoghi comuni sull’economia che, tradotti in politiche economiche, influenzano pesantemente le nostre vite. “Il problema è l’euro”, “è tutta colpa delle banche”, “bisogna fare le riforme”, “le banche centrali pensano solo all’inflazione”… Chi non ha letto o ascoltato molte volte queste frasi sui giornali, nei talk show, all’interno delle istituzioni nazionali e internazionali? Si tratta di una serie di luoghi comuni che, ripetuti acriticamente, diventano mantra, assiomi indiscutibili, verità univoche, scientifiche. Federico Caffè sosteneva che “liberarsi dalla suggestione delle affermazioni che finiscono per essere accettate per il solo fatto di essere ripetute non è una cosa agevole”. Fine del libro è proprio questo: smontare, spiegare e liberarsi da sette luoghi comuni sull’economia contemporanea. Scopriremo che ognuno di essi contiene elementi di verità, ma sottolineare solo questi elementi o nascondere quelli che li contraddicono conduce alla costruzione di un’ideologia insidiosa. Un’ideologia che – messa in pratica prima e soprattutto dopo lo scoppio della grande crisi del 2008 – ha fatto molti danni: più disoccupazione e per più tempo di quanto fosse inevitabile; meno crescita di quanto fosse possibile; più povertà e disuguaglianza di quanto sia moralmente accettabile; meno inflazione di quanto fosse economicamente conveniente. Milioni di persone hanno sofferto per tutto questo. Non era destino: poteva essere evitato, se solo avessimo agito diversamente da come alcuni luoghi comuni ci spingevano e tuttora ci spingono a fare. “Sette luoghi comuni sull'economia” è edito da Laterza. Andrea Boitani è professore ordinario di Economia politica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e, a più riprese, consulente del Governo nazionale e di amministrazioni locali. Fa parte della redazione di www.lavoce.info e collabora con “la Repubblica - Affari & Finanza”. Tra le sue pubblicazioni, per Il Mulino: “Una nuova economia keynesiana” (con M. Damiani, 2003); “I trasporti del nostro scontento” (2012); “Macroeconomia” (2008, nuova edizione 2014). Per Laterza, “Relazioni pericolose. L’avventura dell’economia nella cultura contemporanea” (con G. Rodano, 1995).

 

 

 

 

 

SPECIALE LIBRI / “ELLISSI” DI FRANCESCA SCOTTI

 

Vanessa ed Erica, quindici anni, partono, accompagnate dalle famiglie, come per una vacanza: ma la loro destinazione è Villa Flora, una clinica che si occupa di disturbi alimentari. Il tempo è scandito dai ritmi forzati della cura e dagli scambi con gli altri ricoverati: Lorenza, gonfiata da un bambino in arrivo; Diego, ossessionato dal sonno che lo elude. Erica e Vanessa riescono comunque a ritagliarsi spazi per loro, unite da un legame fortissimo, quasi una prigionia. Finché Erica non ricomincia a guardare fuori da sé, e quindi a mangiare. È l’inizio di un’inevitabile separazione, un moto che le condurrà, pur lontane, a una nuova consapevolezza: tra due ali c’è un corpo, e anche con un corpo si può volare. Queste le storie narrate da Francesca Scotti in “Ellissi”, pubblicato dalla casa editrice Bompiani. L’autrice è nata a Milano nel 1982: diplomata al Conservatorio e laureata in giurisprudenza, ha pubblicato i racconti “Qualcosa di simile” e i romanzi “L’origine della distanza” (Terre di mezzo) e “Il cuore inesperto” (Elliot). Vive tra l’Italia e il Giappone. Francesca Scotti parlerà di Ellissi giovedì 9 marzo, ore 18.30 al Circolo dei lettori - Milano / Fondazione Adolfo Pini.

 

 

“KILLER FOOD” DI ALESSANDRA GUIDI

 

“Killer Food” (Edizioni Erasmo) è il secondo romanzo di Alessandra Guidi, direttrice della Scuola di specializzazione in Ispezione degli alimenti dell’Università di Pisa. L’ispettore di polizia Giulia Valenti si trova ad affrontare due casi molto diversi tra loro ma collegati da un comune denominatore, il cibo. Le vicende si dipanano tra laboratori universitari, palazzi ottocenteschi di famiglie in vista, negozi di alimenti biologici, caffè e il commissariato di polizia. Un giallo in cui la protagonista tenterà di venire a capo della misteriosa morte di un adolescente e delle accuse rivolte da una donna al giovane marito.

 

 

SELLERIO RIPUBBLICA “L’INVENZIONE” DI VIGEVANI

“Non so da quale facciata sporga, se c’è ancora, il balcone dalla balaustrata di falsa pomice coi vani riempiti di girasoli in ferro battuto. Galleggia nell’aria all’altezza del terzo o quarto piano di una delle case, eppure diverse tra loro, che sembrano riassumere allo stesso modo un’epoca – festoni di pietra porosa, ciclamini e tulipani di cemento –, in quella che allora faceva figura d’una quasi periferia. All’incirca il quadrilatero delimitato dal campo dell’Intera via Goldoni e da via Fratelli Bronzetti, da via Archimede e dalla Circonvallazione. Periferia invecchiata all’ombra delle due guerre senza dare nell’occhio, con la soave e gretta dignità di certi sciroppi che si facevano in casa – agro-di-cedro, amarene –, tra filari di tigli che si toccano coi rami e sontuosi, volgari ippocastani”. Nella Milano degli anni Trenta – dove giungono attutiti i lugubri echi delle persecuzioni naziste – si svolge la singolare amicizia tra due adolescenti ebrei, l’uno sano e vitale, minato nel fisico e introverso l’altro: un’amicizia raccontata da Alberto Vigevani nel libro “L’invenzione”. L’‘invenzione’ è quella dell’amore per una ragazza inesistente, immaginato dal primo per fare breccia nell’ironica superiorità dell’amico. Ma Belle, la ragazza della fantasia, sfugge di mano al suo creatore e diventa all’improvviso per entrambi la realtà più vera della loro relazione. “Una storia della quale non si perde e non si dimentica niente” come la definì Riccardo Bacchelli, “L’invenzione” – ripubblicata da Sellerio a quasi mezzo secolo dalla sua prima edizione – ritrova il posto che le spetta accanto a grandi brevi capolavori del Novecento, quali “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman o “Tutto ciò che ho amato” di Aharon Appelfeld. Alberto Vigevani (Milano, 1918-1999) narratore, editore, bibliofilo, scrisse romanzi ispirati a memorie autobiografiche, racconti e raccolte di liriche. Tra le sue opere Estate al lago (Milano, 1958), Le foglie di San Siro (Milano, 1962), Un certo Ramondès (Milano, 1966), L'invenzione (Firenze, 1970), Fata Morgana (Milano, 1978), la raccolta di racconti Fine delle domeniche (Firenze, 1973) e le raccolte di poesie Anche le più lievi (Milano, 1985) e L'esistenza (Milano, 1993).

 

“IL SECOLO DEI TRADIMENTI” DI MARCELLO FLORES

Nella Grande Guerra chi non si schiera con il suo Paese è un traditore: sono traditori e condannati a morte il patriota italiano ma cittadino austriaco Cesare Battisti così come la ballerina più famosa dell’epoca, Mata Hari, fucilata come spia. Per fascismo, nazismo e comunismo saranno traditori tutti coloro che li combattono: migliaia se non milioni di persone. Nella Seconda guerra mondiale il tradimento riguarderà soprattutto le spie, mentre nel corso della guerra fredda il clima di paura e sospetto farà diventare traditore chiunque non si dichiari leale al proprio governo. Dai collaborazionisti alle spie atomiche vere o presunte, dai ribelli sudafricani alle lotte intestine dentro i movimenti di liberazione, il concetto di tradimento si trasforma e si amplia fino a inglobare chi combatte per la trasparenza e l’informazione condivisa, come testimoniano in anni recenti i casi Assange e Snowden. Questo il fil rouge seguito da Marcello Flores nel saggio “Il secolo dei tradimenti. Da Mata Hari a Snowden 1914-2014” (Il Mulino). Flores, storico, ha insegnato nelle Università di Siena e di Trieste.

 

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