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Emigrazione, delegazione Cgie
incontra il ministro Poletti

Emigrazione, delegazione Cgie <br> incontra il ministro Poletti

Il 1° marzo si è svolto a Roma un incontro tra una delegazione del Comitato generale degli italiani all’estero e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Al centro dell’incontro – si legge in una nota del CGIE - la questione della nuova emigrazione italiana e la necessità di affrontare in modo non episodico e con misure specifiche le urgenze che essa pone sul versante dell’orientamento dei nuovi migranti sia alla partenza che all’arrivo e di predisporsi a recuperare almeno in parte le competenze e il patrimonio umano e professionale in uscita. La delegazione del CGIE, composta dai componenti del Comitato di Presidenza Rodolfo Ricci e Gianluca Lodetti, dai consiglieri Anna Ginanneschi, Fabrizio Benvignati e Andrea Malpassi e accompagnata dal Segretario esecutivo del CGIE, Cons. Amb. Fabrizio Inserra, ha illustrato al ministro la consistenza e la tipologia della nuova emigrazione italiana così come emerge da una comparazione ponderata tra i dati Istat e quelli di diversi paesi meta dei flussi migratori, in particolare Germania e Gran Bretagna e da diverse ricerche sul campo.

LA NUOVA EMIGRAZIONE -Da ciò si evince – continua la nota - che il flusso di nuova emigrazione risulti essere negli ultimi cinque anni più alto di quanto registrato dai dati ufficiali italiani relativi alle cancellazioni di residenza; il livello medio-alto di qualificazione dei nuovi migranti, il fatto che non si registrino corrispondenti flussi in ingresso, la circolarità e precarietà dei nuovi progetti emigratori, la tendenza a rendere stabile l’uscita dal nostro paese, costituiscono una questione di rilievo nazionale non secondaria. Tanto più che vi sono alcuni paesi che colgono l’opportunità di capitalizzare questi flussi all’interno dei loro progetti di contenimento dei rispettivi deficit demografici e di competenze praticando una competizione che ingloba il fattore umano nelle loro strategie di sviluppo di lungo termine. Il rischio molto concreto è che il processo diventi strutturale e che in assenza di misure adeguate le persone vivano come definitiva la loro scelta di abbandonare l’Italia con conseguenze che possono essere l’opposto di quanto previsto in ambito di libera ed equilibrata circolazione delle forze di lavoro anche in ambito di U.E.

LE PROPOSTE DEL CGIE - La delegazione del CGIE ha quindi proposto al ministro Poletti di rendere stabile e continuativa l’interlocuzione su questo tema e di individuare rapidamente alcune misure che intanto rendano concretamente visibile l’interesse e l’impegno del nostro paese per le persone in uscita, consentendo di mantenere con esse un vincolo positivo nella prospettiva di una valorizzazione delle competenze acquisite all’estero, auspicando che le condizioni del paese migliorino e ne consentano il rientro e l’occupabilità. Da questo punto di vista, il ministero del Lavoro è l’attore istituzionale prioritario e in grado di coordinare azioni che possono contare sulla disponibilità già manifestata di altre reti istituzionali e sociali (Regioni, parti sociali, strutture di servizio, patronati e associazioni, ecc.) che possono essere attivate in un progetto a rete con sue diramazioni sia in Italia che all’estero.

PARTNERSHIP ISTITUZIONALE - Il Ministro Poletti ha replicato ritenendo importanti le sollecitazioni poste dal CGIE e condiviso il rilievo nazionale della questione della nuova emigrazione. Rispetto alla sua complessità multifattoriale, secondo il Ministro, è necessario affrontarla in termini di partnership istituzionale e sociale e rispetto a ciò il Ministero del Lavoro è pronto a fare la sua parte. Il Ministro Poletti – conclude la nota del Cgie - si è quindi impegnato a verificare quali risorse possono essere attivate all’interno della struttura ministeriale per sviluppare assieme al CGIE una o più misure pilota in grado di indirizzare un complesso di interventi che consentano di rispondere alle necessità emerse e che potranno contare sull’apporto conoscitivo e operativo dei diversi soggetti. Riconoscendo la necessità di una continuativa e stabile relazione con il CGIE su questo e su altri temi che riguardano le collettività italiane emigrate, il Ministro del Lavoro ha infine accolto l’invito a partecipare alla Assemblea Plenaria del CGIE che si svolgerà a Roma alla fine del mese di marzo. (Red – 6 mar)

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