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Letteratura, Peter Cameron parla
del suo rapporto con l’Italia

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Letteratura, Peter Cameron parla <br> del suo rapporto con l’Italia

(7 marzo 2017) I legami con l’Italia – come nelle precedenti iniziative con altri autori – saranno al centro dell’incontro con lo scrittore Peter Cameron, che dialogherà nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di New York con Stefano Albertini, professore e direttore della Casa Italiana Zerilli Marimò (New York University). L’appuntamento è per il 7 marzo (18.30-20). Cameron è nato a Pompton Plains (New Jersey) nel 1959, trasferendosi poi a Londra. Frequentando l’American School ha scoperto le gioie della lettura, iniziando a scrivere storie, poesie e testi teatrali. Cameron si è laureato all’Hamilton College (New York) nel 1982 con una tesi in letteratura inglese. L’autore ha venduto il suo primo racconto alla rivista New Yorker nel 1983, che ha pubblicato più di dieci suoi racconti negli anni successivi. Questa notorietà ha facilitato la pubblicazione del suo primo libro, una raccolta di racconti dal titolo “One Way or Another”, pubblicato da Harper & Row nel 1986. Il libro è stato premiato con una speciale citazione dal PEN/Premio Hemingway per l’opera prima. Nel 1988 Cameron è stato assunto da Adam Moss per scrivere un romanzo a puntate per la rivista appena lanciata “7 Days”. Questa serie, che è stata scritta e pubblicata un capitolo a settimana, divenne “Leap Year”, un romanzo di vita ed amore nella città di New York alla fine degli anni ottanta, pubblicato nel 1989 da Harper & Row, che ha anche pubblicato una seconda raccolta di racconti, “Far-flung”, nel 1991. All’inizio del 1990, Cameron ha smesso con i racconti brevi per rivolgere la sua attenzione ai romanzi. Il suo secondo libro – “The Weekend” - è stato pubblicato nel 1994 da Farrar, Straus & Giroux, che ha anche pubblicato un terzo romanzo, “Andorra”, nel 1997. FSG ha anche pubblicato il quarto romanzo di Cameron, “The City of Your Final Destination”, nel 2002, e il suo quinto romanzo, “Someday This Pain Will Be Useful to You”, nel 2007. Il suo più recente romanzo, “Coral Glynn”, è stato pubblicato nel febbraio del 2012, sempre da FSG. Le sue opere sono state tradotte in una dozzina di lingue e da parecchi suoi romanzi sono stati tratti dei film. (Red)


SCHEDA / L’IIC


Le origini dell'Istituto Italiano di New York risalgono al 1956 quando venne aperta presso il locale Consolato d'Italia un ufficio informazioni sull'Italia. Nel 1958, con l'acquisto dell'edificio al 686 di Park Avenue (adiacente a quello del Consolato) da parte del governo italiano, l'Ufficio si trasferì nei nuovi, prestigiosi locali, e nel 1961 venne ufficialmente inaugurato l'Istituto Italiano di Cultura. In origine, l'Istituto operò in stretta collaborazione con la Casa Italiana della Columbia University, la più longeva delle istituzioni che rappresentano la cultura italiana a New York, ereditandone anche parte dei volumi ospitati in precedenza dalla Charles Paternò Library. Lo stesso Giuseppe Prezzolini (docente di Italiano alla Columbia University sin dal 1923 e direttore, fino al 1933, della Casa Italiana) contribuì in modo significativo agli inizi dell'Istituto Italiano di Cultura fino al 1962, quando lasciò gli Stati Uniti. Per quasi 12 anni, dal 1964 al 1976, le iniziative dell'Istituto, sotto la direzione dell Prof. Giuseppe Cardillo, continuarono sostanzialmente quelle connesse all'Agenzia di informazioni: bibliografie, catalogazione di articoli, forti legami con la comunità italo-americana di New York, pubblicazione periodica di notiziari. Un diverso approccio venne adottato successivamente, con una maggiore attenzione dedicata all'organizzazione di eventi culturali, alla creazione di servizi culturali per la promozione della lingua e della cultura italiana, e allo sviluppo di rapporti di collaborazione stabili con le principali istituzioni culturali della città.

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