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Mostre, il mondo fantastico di Anna Claudi nelle sue favole pittoriche

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Mostre, il mondo fantastico di Anna Claudi nelle sue favole pittoriche

(13 marzo 2017) Un mondo fantastico, fatto di colori vivaci e composizioni eleganti, è rappresentato nelle opere della pittrice marchigiana Anna Claudi. In occasione dei 40 anni dalla scomparsa (12 maggio 1976) le opere dell’artista nata a Serrapetrona, in provincia di Macerata, sono volate in Argentina. Dopo l’esposizione a Rosario e a Tigre, ora la mostra “Favole pittoriche di Anna Claudi” fa tappa a Buenos Aires, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 22 marzo all’Istituto italiano di cultura. L’esposizione, organizzata in collaborazione con la Regione Marche, la Fondazione Claudi, il Centro Studi Marche, le Associazioni Marchigiane in Argentina e il Consiglio dei Marchigiani all’estero, è costituita da opere che rappresentano la personale interpretazione del mondo che Anna Claudi è riuscita a trasmettere attraverso la sua pittura. L’artista era molto apprezzata a livello internazionale: nel 1952 invia a New York un gruppo di opere che vengono acquistate da vari collezionisti e nel 1954 viene organizzata all’Odeon di Parigi una mostra personale dedicata alle sue opere. Sono molte le opere acquistate da collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. (PO / Red)


LA SCHEDA / GLI STUDI


Nata a Serrapetrona il 28 marzo del 1894, Anna trascorre felicemente la sua infanzia circondata dalle attenzioni di due suoi vecchi zii, un medico e un prete, che saranno per lei due ineguagliabili e amabili precettori. Il suo innato amore per la natura la porta a trascorrere in solitudine le giornate nel verde delle colline circostanti quasi a fissarne le immagini che fin da bambina comincia a disegnare nei suoi quaderni di scuola. Nel corso degli studi classici frequentati a Camerino, sposa, appena diciassettenne, Adolfo Claudi, che sostiene ed incoraggia il suo amore per la pittura. Ancora giovane, Anna Claudi incontra Mario Adami, affreschista romano, ritornato da Parigi, dove ha frequentato alcuni degli esponenti principali dell’Impressionismo francese, tra i quali Pierre-Auguste Renoir. Grazie al rapporto con Adami, che nell’Italia centrale aveva affrescato saloni di palazzi gentilizi e chiese, Anna apprende la tecnica del ritratto e quella dell’affresco.

(© 9Colonne - citare la fonte)