Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Ilaria Capua
una storia italiana

Ilaria Capua <br> una storia italiana

di Paolo Pagliaro

(16 marzo 2017) Qualche anno fa ha vinto il premio internazionale più importante nel campo della veterinaria, una specie di Nobel per la categoria. Nel mondo scientifico ha legato il suo nome alla pratica del libero accesso ai dati sulle sequenze genetiche dei virus influenzali, un approccio che ha consentito grandi progressi alla ricerca.
Ma Ilaria Capua è stata anche candidata all’ergastolo, per iniziativa della Procura di Roma che l’ha accusata di essere una mente criminale senza scrupoli, capace di fornire sottobanco ceppi virali alle aziende farmaceutiche per arricchirsi, e attraverso questo traffico diffondere virus pericolosissimi nell’ambiente, speculando sulla salute pubblica per tornaconto personale.
Accuse infamanti che la virologa italiana si è vista recapitare attraverso la copertina di un settimanale e i lanci d’agenzia, ben prima di potersi difendere davanti a un giudice.
C’è voluto del tempo ma ora che l’incubo mediatico-giudiziario si è concluso restituendo a Ilaria Capua l’ebrezza di una vita normale, la scienziata, nel frattempo emigrata negli Stati Uniti, ha deciso raccontare la sua storia in un libro che Rizzoli pubblica con il titolo “Io, trafficante di virus”.
E’ un viaggio molto istruttivo nei quattro mondi che Ilaria Capua ha conosciuto: quello della scienza, con le sue vette e le sue miserie; quello della giustizia, che arriva tardi e male, ma alla fine arriva; quello della politica, avvicinata in una breve esperienza da parlamentare; e infine quello dell’informazione e delle sue troppe pre-verità.

(© 9Colonne - citare la fonte)