Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Italia prigioniera
della burocrazia

di Paolo Pagliaro

(23 marzo 2017) Se per gli economisti l’incertezza è l’impossibilità di stabilire l’esito certo di eventi futuri, per i comuni mortali l’incertezza è la condizione di un inafferrabile presente e lo è particolarmente in Italia, complice l’eccesso di regole e di burocrazia.

Nel libro scritto per Longanesi con il giornalista Giorgio Barbieri, il professor Francesco Giavazzi definisce i burocrati “I signori del tempo perso” , ne misura l’invadenza e quantifica il danno che essi provocano al buon funzionamento della democrazia. La tesi di fondo è che sprechi, inefficienze e tanta corruzione nascono più dalla burocrazia che dalla politica, e il sottinteso è che i movimenti antisistema e i populisti stanno sbagliando bersaglio, come constateranno quando la responsabilità di governare toccherà a loro.

Il libro di Giavazzi e Barbieri è un viaggio nei meandri dello stato regolatore e nelle paludi della giustizia amministrativa. Si documenta, ad esempio, come da tempo i Tar si siano sostituiti al Parlamento nelle materie più disparate, dalla riforma delle banche popolari agli appalti pubblici, dai percorsi scolastici ai precari dell’università, dai tassisti ai provvedimenti della Banca d’Italia. 174 ricorsi al giorno, più di 1200 alla settimana, 64 mila l’anno. Ormai ci sono imprese che ricorrono al Tar solo perché puntano a ottenere, con il risarcimento danni per l’esclusione da un lavoro, più di quanto avrebbero potuto guadagnare realizzandolo. Il problema è che spesso ci riescono.

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