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Cinema come ponte tra culture:
il MedFilm Festival torna in Marocco

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Cinema come ponte tra culture: <br> il MedFilm Festival torna in Marocco

(24 marzo 2017) “La bellezza della complessità e la forza del dialogo, segni distintivi della dimensione culturale del Mediterraneo, vanno preservati, oggi più che mai, attraverso una continua e delicata opera di tessitura di rapporti di conoscenza, scambio e cooperazione che abbiano al centro l’espressione artistica e umana delle genti che lo abitano. Con il riaffacciarsi dei fantasmi della separazione, dell’esclusione, della segregazione diventa di fondamentale importanza affermare la vicinanza tra i popoli delle sponde del nostro mare, il Mediterraneo, attraverso i valori dell’uguaglianza e della condivisione”: così Ginella Vocca, presidente del MedFilm Festival, manifestazione che da 23 anni si muove in questa direzione, proseguendo, con rinnovata forza e convinzione, la sua attività di internazionalizzazione, di relazione con i popoli e le culture della vasta area che va dal Mediterraneo al Medio Oriente. In quest’ottica il MedFilm partecipa, per il nono anno consecutivo, al Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan, in Marocco, con una significativa selezione di film ed ospiti italiani. Il legame tra le due iniziative è sempre più forte. In particolare quest’anno Tétouan mutua dal MedFilm un’importantissima attività: il Forum delle scuole nazionali di cinema dell’Area. Giunto come il MedFilm festival alla 23esima edizione, il Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan - dal 25 marzo al 1 aprile - resta una delle più interessanti manifestazioni di cinema del Maghreb, guidata dallo storico direttore artistico Ahmed Elhousni, e dedicata alla promozione del cinema mediterraneo di qualità. (Red)


SCHEDA / IN CONCORSO

Il MedFilm ha selezionato per l’evento marocchino alcuni tra migliori film italiani della stagione cinematografica 2016. Partecipa infatti al Concorso Ufficiale “Indivisibili” di Edoardo De Angelis. Presentato in competizione al Festival di Venezia e accolto con entusiasmo dal pubblico italiano, “Indivisibili” racconta la storia di Viola e Daisy, due gemelle siamesi napoletane che lavorano come cantanti neomelodiche spinte dalla famiglia che vuole lucrare sulla loro condizione. Un giorno le sorelle scoprono che c'è la possibilità di essere separate, così che ognuna possa vivere la propria vita, ma la famiglia le pone di fronte ad un ricatto morale, spaventata dal rischio di perdere una preziosa fonte di mantenimento. Il loro sogno di normalità rischia di infrangersi contro il muro di miseria umana che le circonda. Nel Concorso Documentari troviamo “Delta Park” di Mario Brenta e Karine De Villers, in concorso all’ultima edizione del MedFilm festival. Cosmos, Moses, Efosa, Franklin, Augustin, Sunday, Esosa, Godwin, Abdoulai, Enry, Mustafa, Nathaniel, Charles, Victor, Ali. Questi i nomi di ragazzi africani che si sarebbero potuti ritrovare in un centro di accoglienza, in un campo, in una stazione o per strada, ma che invece sono finiti in un hotel sul Delta del Po, il Delta Park, trasformato in un centro profughi, in attesa che gli venga accettata la richiesta d’asilo. Nel frattempo condividono la quotidianità con il proprietario e la sua famiglia, che in cambio di quest’insolita ospitalità riceve dallo Stato 30 euro al giorno per ogni immigrato, uno scambio che gli ha permesso di riavviare l’albergo.

(© 9Colonne - citare la fonte)