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direttore Paolo Pagliaro

Giovanni Anzaldo al Piccolo Eliseo con ‘L'Isola degli schiavi’

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

GIOVANNI ANZALDO AL PICCOLO ELISEO CON "L'ISOLA DEGLI SCHIAVI"

È un periodo d'oro, sul fronte professionale, per Giovanni Anzaldo. Il ventinovenne attore di origini piemontesi è tornato da protagonista sul grande schermo nel nuovo film di Giovanni Veronesi "Non è un paese per giovani". Nella pellicola, Giovanni interpreta Luciano, un cameriere che sogna di aprire un ristorante dotato di wi-fi a Cuba. Ha un lato oscuro ed un malessere interiore che non sa come affrontare. “È un giovane che spera, lotta e divora la vita compresi i bocconi più amari” afferma Anzaldo, felicissimo di aver condiviso questo meraviglioso viaggio con Filippo Scicchitano e Sara Serraiocco, coprotagonisti del film. Quasi in contemporanea all'uscita di "Non è un paese per giovani", l’attore ha debuttato al Piccolo Eliseo di Roma dove resterà in scena sino a domenica 9 aprile con "L’isola degli schiavi" di Pierre de Marivaux, una produzione KHORA.teatro e Teatro Stabile d’Abruzzo, nell’adattamento di Ferdinando Ceriani, che ne cura anche la regia, e di Tommaso Mattei. In scena, Anzaldo, è Arlecchino lo schiavo di Ificrate, interpretato da Stefano Fresi. Un servo onesto e fedele, ma che quando avrà l'opportunità di diventare padrone, dimostrerà ad Ificrate quanto sia stato duro in passato sopportare le sue angherie, ma il suo animo buono gli impedirà di essere troppo vendicativo nei confronti del suo padrone. Un periodo intenso per Anzaldo, che si appresta inoltre a concludere le riprese del nuovo film di Vittorio Mieli dal titolo "Ricordi?" con Luca Marinelli e Linda Caridi. Ne ha fatta di strada da quando i riflettori hanno iniziato ad accendersi su di lui. E’ stato Alessandro  Gassmann a notare il suo talento e a volerlo per il suo debutto alla regia in "Razzabastarda", aprendogli le porte di cinema, televisione e teatro, permettendogli di misurarsi sempre con personaggi complessi e ricchi di sfaccettature, su tutti il giovane sbandato de "Il capitale umano" diretto da Paolo Virzì.(red)

 “IL CANTO DELL’USIGNOLO” IN SCENA AL GHIONE A ROMA

Dal 1 al 9 aprile Glauco Mauri e Roberto Sturno in scena al Teatro Ghione di Roma (via delle Fornaci 37) con “Il canto dell’usignolo”, poesia e teatro di Shakespeare (regia  di Glauco Mauri). Un omaggio al grande poeta inglese, presenza centrale, da quattrocento anni, della cultura europea. Il canto dell’usignolo è una breve favola di Gotthold Ephraim Lessing. Un pastore, in una triste sera di primavera dice a un usignolo: «Caro usignolo, perché non canti più?» «Ahimè – rispose l’usignolo – ma non senti come gracidano forte le rane?  Fanno tanto tanto chiasso e io ho perso la voglia di cantare. Ma tu le senti?»   «Certo che le sento – rispose il pastore – ma è il tuo silenzio che mi condanna a sentirle».  Mauri e Sturno accompagnati dalle musiche composte da Giovanni Zappalorto, eseguite in scena dallo stesso Zappalorto al pianoforte, da Marzio Audino alle percussioni e, in video, dalla cantante Annalisa Amodio, con gli elementi scenografici di Marta Crisolini Malatesta e i video di Nexus, danno voce alle immortali opere di Shakespeare, «l’usignolo» che con il suo canto ci parla della vita di tutti noi. Un caleidoscopio che attinge alle pagine più belle dei capolavori del Bardo di Avon, dall’amore esternato ne I Sonetti, sentimento universale al di là dei generi, a Enrico V, da Come vi piace a Macbeth, da Riccardo II a Timone d’Atene, da Giulio Cesare a Re Lear e alla magia di Prospero de La tempesta.  (PO /red)

 “A RUOTA LIBERA” ALL’ AMBRA JOVINELLI

Quattro straordinari interpreti, ma soprattutto quattro amici, che dal 30 marzo al 9 aprile accompagneranno il pubblico dell’Ambra Jovinelli di Roma (Via Guglielmo Pepe, 43 /47) in una avventura teatrale, ogni sera ricca di sorprese: “A ruota libera” è lo spettacolo scritto e interpretato da Alessandro Haber, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi e diretto in diretta da Giovanni Veronesi. Ad accompagnare i quattro protagonisti, ci saranno ogni sera ospiti a sorpresa, oltre alla preziosa presenza dell’Orchestra dal vivo “Musica da Ripostiglio” composta da Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli, Emanuele Pellegrini. Un’occasione per incontrare un pubblico in modo alquanto stravagante. Lo spettacolo si intitola “A Ruota Libera” proprio perché è una “chiacchierata musicale” sulla vita, sul cinema, sullo spettacolo e sui mille aneddoti vissuti in quel sottile “confine artistico” che divide la vita e l’arte, realtà e finzione di ogni artista.  E’ uno spettacolo in-contro tra 4 amici dove si ride, ci si emoziona e si scopre una veste inattesa degli artisti. (red)

NICOLA PISTOIA  E PAOLO TRIESTINO NE “LA CENA DEI CRETINI”

Nicola Pistoia e Paolo Triestino arrivano al Teatro Nino Manfredi di Ostia (via Dei Pallottini 10 – Ostia Lido) con un classico della commedia francese: La cena dei cretini, famoso testo di Francis Veber. In scena dal 28 marzo al 9 aprile Nicola Pistoia e Paolo Triestino saranno insieme a Simone Colombari, Ciro Scalera, Loredana Piedimonte e Silvia Degrandi, diretti dagli stessi Pistoia e Triestino. Un grande successo che da oltre vent’anni diverte, affascina ed emoziona le platee di tutto il mondo. Un gruppo di ricchi borghesi parigini ogni settimana organizza, per divertimento, una cena in cui ognuno di loro invita un “cretino”: il migliore vincerà la serata. Comincia da qui una girandola di gag irresistibili e malintesi divertenti, che trascineranno il pubblico in un turbinio di risate di fronte alle situazioni paradossali ed incredibili che, loro malgrado, i protagonisti saranno costretti a vivere. I personaggi di Pierre e Pignon sembrano scritti su misura per Triestino e Pistoia, che affrontano per la prima volta un autore d’oltralpe, accompagnati da una compagnia di splendidi attori. Francis Veber (autore, tra l’altro, de L’apparenza inganna, La capra, Il rompiballe) analizza la nostra società con lucida ironia, sovverte i luoghi comuni e mostra il lato “cattivo” di ognuno di noi, regalandoci un divertimento (questo sì) “intelligente”. (red)

EMILIO SOLFRIZZI NE “IL BORGHESE GENTILUOMO”

Emilio Solfrizzi è “Il borghese gentiluomo”, di Molière, con la regia di Armando Pugliese. Sarà in Puglia per un tour lungo 5 giorni nelle Stagioni di prosa dei Comuni soci del Teatro Pubblico Pugliese. Dopo la tappa a Fasano e a  Manfredonia, sarà domani, sabato 25 marzo, a Bitonto, Teatro Traetta, domenica 26 a Corato, Teatro Comunale, lunedì 27 a Trani, Teatro Impero. “Il borghese gentiluomo” è la storia del signor Jourdain, che sogna di diventare nobile tra persone che lo raggirano e assecondano la sua follia pur di ottenerne un guadagno, e di sua moglie, donna estremamente razionale. Ai Jourdain si aggiunge la coppia dei servitori: Nicoletta e Coviello. Nasce, così, una farsa chiassosa, tipica del teatro comico. Coviello, vestito da turco si presenta a Jourdain e gli fa credere che il figlio del Gran Turco è giunto lì per sposare sua figlia. Lusingato dalle promesse di nobiltà, cade nel tranello e ne nasce un fragoroso balletto-farsa, al termine del quale Jourdain continuerà a sognare tutto quello che non potrà mai avere, divenendo modello esemplare dell’arrampicatore sociale, che pretende di comprare col denaro quei meriti e quei titoli che non avrà mai. Sul palco Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta. La regia è di Armando Pugliese. (PO / red)

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