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direttore Paolo Pagliaro

La sinistra spiazzata
dal populismo

di Paolo Pagliaro

(7 aprile 2017) “Populista è l’aggettivo usato dalla sinistra per designare il popolo quando questo comincia a sfuggirle”. La battuta del banchiere francese Jean Michel Naulot viene citata in epigrafe ma è anche la tesi di fondo del saggio con cui Luca Ricolfi torna a riflettere sul divorzio tra sinistra e popolo.

Secondo il sociologo, ovunque in Occidente il popolo cerca protezione dalle conseguenze della crisi e dalle fragilità dello scenario globale, ma da nessuna parte trova accoglienza nella sinistra, che impegna le sue energie per sminuire i problemi che gli elettori percepiscono invece come principali: disoccupazione, politiche di austerità, immigrazione, terrorismo. Proprio perché ha cessato di occuparsi seriamente degli ultimi, la sinistra – scrive Ricolfi - è stata costretta a cambiare pelle, puntando buona parte delle sue carte su temi soft, o non strettamente economici: diritti dei gay, coppie di fatto, quote rosa, aborto, fecondazione assistita, ambiente, riscaldamento globale, pena di morte, indulto, amnistia, depenalizzazione dei reati minori, eutanasia, testamento biologico, linguaggio sessista, omofobia, alimentazione corretta, diritti degli animali.

Nel libro “Sinistra e popolo”, pubblicato da Longanesi, Ricolfi sostiene poi che il mondo progressista ha di fatto sostituito le grandi battaglie per i diritti dei lavoratori, con la filosofia dell’accoglienza verso i migranti. Anche questo spiegherebbe l’avanzata dei partiti populisti.

Sembra di capire che per tornare a vincere la sinistra dovrà fare in modo che ogni vita salvata non diventi un voto perso.

(© 9Colonne - citare la fonte)