(10 aprile 2017) Il museo del Bardo di Tunisi ospiterà una mostra sulle antichità preromane presenti nelle collezioni degli Uffizi: un modo per rafforzare i legami culturali fra Toscana e Tunisia e soprattutto rilanciare il museo dopo l'attentato terroristico del 18 marzo 2015. L'idea non è nuova, ma la possibilità è stata rilanciata nei giorni scorsi, in accordo anche con l'Istituto italiano di cultura a Tunisi, e la mostra dovrebbe essere allestita entro la fine dell'anno. A dare la notizia, a margine dei lavori del seminario dedicato alla cooperazione e agli obiettivi dell'agenda 2030 dell'Onu - tenutosi nei giorni scorsi a Firenze - è stata la vice presidente della Toscana Monica Barni, che all'inizio di aprile è stata in missione in Tunisia. I rapporti tra le due realtà sono forti e radicati, e non solo nel settore della cultura. Il prossimo 17 dicembre, anniversario della ‘rivoluzione dei gelsomini', si terranno in Tunisia le prime elezioni municipali e l'impegno della Toscana ha riguardato anche la costruzione di un sistema di decentramento e poteri locali adatto al contesto del paese africano. "Anche per questo l'ambasciatore Ue – spiega Barni – ha invitato la Regione a partecipare alla celebrazione della giornata dell'Unione europea che si terrà in Tunisia a Sbeitla, nella regione di Kasserine, il 9 maggio 2018". Il ministero dello Sviluppo e della cooperazione ha chiesto alle Regioni italiane presenti in Tunisia un supporto forte e articolato sui temi dell'economia sociale e solidale, della sanità e della gestione dei servizi pubblici locali che sempre più assumono importanza cruciale nell'agenda delle municipalità tunisine. "Un progetto quadro multiregionale è attualmente in preparazione - dice la vice presidente - e sarà a breve presentato al ministero degli Affari esteri per il finanziamento sui prossimi bandi e linee di credito per la cooperazione e l'internazionalizzazione". (Red)
LA SCHEDA / IL PERCORSO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
La Toscana è tra le pochissime regioni italiane ed europee attive nelle regioni più sfavorite della Tunisia come Kasserine, Jendouba e Tatauine. Si tratta di regioni caratterizzate da indici di sviluppo economico più bassi e da tassi di disoccupazione giovanili e femminili tra i più altri del Paese. Sono le zone dove le aspettative in termini di democratizzazione reale del governo del Paese e di parità di accesso ad opportunità socio-economiche sono più alte e radicate. Si tratta di territori in cui la cooperazione internazionale europea sta costruendo un percorso che punta ad aprire il dialogo e lo scambio verso processi di governo locali aperti e partecipati dalla società civile.
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