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MATTARELLA: RICORDIAMO RESISTENZA SENZA ODIO

MATTARELLA: RICORDIAMO RESISTENZA SENZA ODIO

 “Oggi, senza odio e rancore, ma con partecipazione viva e convinta, ricordiamo la Resistenza. In tante famiglie italiane c'è una storia, grande o piccola, di eroismo. Perchè lo facevano? Coraggio, ideologia, principi morali, senso del dovere, disillusione, pietas umana, senso comune: tante e diverse furono le storie, tante e diverse le motivazioni. L'insieme di tutte queste fu la Resistenza”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Carpi in occasione della Festa della Liberazione, fa appello all’unità e cerca di placare le polemiche che hanno caratterizzato il 72esimo anniversario della Festa della Liberazione. A Roma, infatti, si tengono due cortei separati, uno dell’Anpi e l'altro della Brigata ebraica, contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi alla manifestazione partigiana. “Oggi, di fronte alla minaccia di un nemico insidioso e vile, che vorrebbe instaurare attraverso atti di terrorismo, una condizione di paura, di dominio, di odio, rispondiamo oggi come allora, come negli anni Settanta, che noi non ci piegheremo alla loro violenza e che non prevarranno”, ha aggiunto il Capo dello Stato ricordando - tra gli applausi della platea – l'impegno dei 5000 uomini della Brigata Ebraica “giunti dalla Palestina per combattere con il loro vessillo in Toscana e in Emilia-Romagna”, dei militari italiani che, “come a Cefalonia, si ribellarono al giogo tedesco, pagando un altissimo tributo di sangue, o che combatterono accanto ai nuovi alleati, nel nome degli ideali, ritrovati, di libertà e democrazia”, degli “operai che scioperarono nelle fabbriche, degli intellettuali che diffusero clandestinamente le idee di libertà, le donne che diedero vita a una vera e propria rete di sussistenza per partigiani, perseguitati e combattenti”.

LA CERIMONIA A ROMA “Vi furono uomini liberi che sbarcarono nell'Italia occupata e versarono il loro sangue anche per la nostra libertà – ha sottolineato il presidente della Repubblica -. A questi caduti, provenienti da nazioni lontane, rivolgiamo un pensiero riconoscente. Il loro sangue è quello dei nostri fratelli”. Prima di arrivare al Teatro Comunale di Carpi per la cerimonia “25 aprile. Festa della Liberazione: tra la storia dei padri e il futuro dei figli”, Mattarella ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all'Altare della Patria. Il Capo dello Stato, accompagnato dalla Ministra della Difesa, Roberta Pinotti, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano, ha passato in rassegna il reparto d'onore schierato con Bandiera e banda. Ha quindi deposto una corona d'alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. Presenti il Presidente del Senato, Pietro Grasso, il Vice Presidente della Camera, Roberto Giachetti, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, i Vertici militari e autorità locali. “Coltiviamo la memoria di chi ha combattuto per la libertà di tutti”, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

BOLDRINI: CANCELLARE PAGINE FASCISTE DA FACEBOOK “Combatterono per restituire all'Italia la dignità e la libertà perdute. Difendiamole da chiunque le neghi. Buon 25 aprile!”, ha sottolineato su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso. Laura Boldrini, presidente della Camera, coglie invece l’occasione della Festa della Liberazione per lanciare un appello al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. “In Italia non sono consentite manifestazioni fasciste né atti di apologia nei confronti del fascismo – scrive Boldrini in un post sul suo profilo Facebook -. Lo voglio ricordare oggi, anche perché l’Anpi ha prodotto una ricerca, in continuo aggiornamento, secondo la quale in Italia ci sono purtroppo circa 2700 pagine Facebook legate all’estremismo di destra. 300 di queste apertamente apologetiche. E questo rappresenta un pericolo reale perché, come sappiamo, Facebook è uno strumento molto frequentato dai giovani. Lo voglio dire chiaro e tondo: l’apologia di fascismo non può essere vietata in ogni circostanza, tranne che su Facebook. Non è tollerabile! Ho scritto a Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, per denunciare questa situazione”. “Da Facebook rispondono dicendo che loro hanno regole e politiche di carattere internazionale e che, solo in certe circostanze, tengono conto delle legislazioni nazionali - scrive ancora Boldrini - ma il fascismo non è una semplice questione di leggi locali. Anche dagli Stati Uniti, che è il Paese in cui è nato Facebook, vennero migliaia di ragazzi in divisa a combattere per la libertà. Altro che fatto locale! E nessuno può ignorare che l’Olocausto resta la più grande tragedia, la più terribile creatura del nazifascismo. Non un singolo Paese, come può essere l’Italia, ma tutto il mondo moderno è frutto della sconfitta del nazifascismo. Questa memoria e questa consapevolezza dovrebbero quindi appartenere pienamente alla politica di Facebook, in ogni Paese del mondo! E allora, signor Zuckerberg, glielo voglio dire oggi, 25 aprile, il giorno in cui l'Italia sconfisse il nazifascismo. Glielo voglio dire dal palco di Bologna, città medaglia d'oro della Resistenza: prenda coraggio e cancelli una volta per tutte le pagine della vergogna!”.

GLI AUGURI DI RENZI Sempre da Facebook, l’ex premier Matteo Renzi augura “a tutti e ciascuno un buon 25 Aprile. Senza polemiche, senza odio, senza meschinità. Fin da piccolo sono stato educato ad avvicinarmi a questa data rileggendo qualche lettera dei condannati a morte della Resistenza. Eda, la mia maestra delle elementari, era stata giovanissima e orgogliosa staffetta partigiana. E quelle lettere me lo sono sempre portate con me. Fateci caso: quasi tutte sono cariche di amore struggente più che di rancore. Sono giovanissime vite che si stanno per spegnere, eppure sono piene di parole di tenerezza: ‘Carissimi genitori’, ‘Dolce amore mio’, ’Figlia mia adorata’. Affrontavano il sacrificio estremo perché volevano donare come ultimo atto d'amore la libertà ai propri cari. Noi – continua Renzi - siamo i beneficiari di questo enorme regalo: siamone sempre all'altezza. E non roviniamo il 25 Aprile con polemiche e divisioni. Teniamo tutti insieme alta la bandiera della libertà, il dovere della memoria, la riconoscenza verso la Resistenza”. (25 apr - PO / Sip)

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