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direttore Paolo Pagliaro

Ritratto a quattro mani
del declino italiano

Ritratto a quattro mani <br> del declino italiano

di Paolo Pagliaro

 

(25 aprile 2017) Uno del 64, l’altro del 69, quindi più o meno cinquantenni, l’imprenditore Edoardo Nesi e il finanziere Guido Brera hanno scritto a quattro mani un vivace e amarissimo ritratto del declino italiano. In questi anni, gli anni della globalizzazione, Brera è diventato molto ricco, mentre Nesi ha dovuto invece vendere l’azienda di famiglia e si è rimesso in gioco come scrittore di successo e, provvisoriamente, come parlamentare.
Chi leggerà “Tutto è in frantumi e danza”, citazione da Jim Morrison, editore La Nave di Teseo, riuscirà finalmente a dare un senso a molti accadimenti altrimenti incomprensibili. Grazie a Brera, scoprirà ad esempio chi sono i famosi “mercati” dai quali dipende tanta parte del nostro presente e soprattutto del nostro futuro. I mercati sono Guido Brera e quelli come lui, gestori di immensi patrimoni che per mestiere investono sui crolli e sulle risalite delle aziende e degli stati, vendendo i titoli greci e acquistando quelli tedeschi, determinando così l’entità degli spread e i destini dei governi e dei loro popoli.
Edoardo Nesi e i suoi operai sono invece le vittime di un declino cominciato l’11 dicembre del 2001, quando la Cina venne ammessa nell’Organizzazione mondiale del commercio. Fu un’entrata trionfale, per i cinesi. Nessuno – ricorda Nesi - li invitò ad avvicinare la loro legislazione al sistema di norme e protezioni sociali conquistate in Occidente dopo decenni di lotte sindacali. Non gli fu consigliato di rispettare la tutela internazionale di brevetti e marchi. Non gli venne proibito di usare coloranti tossici per tingere i prodotti destinati ai bambini, come i giocattoli e i pigiamini. Soprattutto, ai cinesi non fu nemmeno suggerito di iniziare a concedere una parvenza di diritti civili ai loro cittadini: un briciolo – un misero briciolo – di democrazia. Fu così che in poco tempo il lanificio Nesi a Prato chiuse e la manifattura in Italia cominciò a svuotarsi.

 

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