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L’ambasciatore incontra i ricercatori italiani: “Presto un’associazione”

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L’ambasciatore incontra i ricercatori italiani: “Presto un’associazione”

(28 aprile 2017) L'ambasciatore italiano a Tokyo Giorgio Starace ha incontrato i ricercatori italiani in Giappone. Lo rende noto un post pubblicato sulla pagina Facebook della nostra Ambasciata, in cui si annuncia: “Robotica, fisica nucleare, biologia, ICT e tanto altro ancora: presto nascerà una associazione per lavorare ancora di più e meglio insieme!”. “La cooperazione scientifica tra Italia e Giappone è un settore di enorme interesse per entrambi i Paesi. L’Italia, in particolare, fruisce dell’alto grado di specializzazione del settore tecnologico giapponese, che eccelle in ambito internazionale” si legge sul sito dell’Ambasciata nella sezione dedicata alla Cooperazione scientifica. I settori in cui la cooperazione tra Italia e Giappone è più attiva sono: la scienza di base (fisica e astronomia); le scienze della vita; le nanoscienze; la robotica; lo spazio; l’Ict. (Red)


SCHEDA / UN PO’ DI STORIA


I rapporti ufficiali tra l’Italia ed il Giappone sono iniziati con l’arrivo della pirocorvetta militare italiana “Magenta” nel porto di Yokohama, il 27 maggio 1866. Il 25 agosto di quell’anno fu firmato un Trattato di Amicizia e Commercio. Sulle sedi diplomatiche dei primissimi anni si hanno informazioni incerte. Nel 1872 la sede diplomatica fu definitivamente fissata a Tokyo, su un terreno di circa 7.600 metri quadrati situato a sud-ovest di Toranomon. Nei successivi trent’anni gli edifici furono ampliati, pur se ripetutamente danneggiate da incendi e tifoni. Nel 1919, gli edifici dell’Ambasciata furono danneggiati gravemente da un incendio. Nel 1922 il Governo Italiano ottenne la proprietà dell’ex Ambasciata dell’Austria-Ungheria, situata a Kioichō, nelle vicinanze del Palazzo Imperiale. Anche questa sede, tuttavia, subì gravi danni a seguito del grande terremoto del Kantō (1 settembre 1923) e il Governo Italiano ottenne la restituzione della precedente sede. Successivamente, il Governo Giapponese propose uno scambio di proprietà, che rispondesse alle esigenze del nuovo piano regolatore. Furono avviate lunghe trattative che sfociarono, nel dicembre del 1928, nell’offerta all’Italia dell’ex proprietà del Principe Matsukata, situata nella zona di Mita. Nel marzo 1928 fu raggiunto un accordo in base al quale il Governo Italiano otteneva la piena proprietà del territorio di 20.000 metri quadrati. L’Ambasciata vi si trasferì nel marzo del 1932. La Residenza dell’Ambasciatore venne distrutta nel 1945, nel corso del secondo conflitto mondiale, mentre gli uffici della Cancelleria subirono gravi danni. Per la ricostruzione si dovettero attendere vent’anni. Un primo progetto fu abbozzato nel 1959 dall’architetto Pier Francesco Borghese, in collaborazione con l’architetto giapponese Masachika Murata. Il progetto fu approvato nel 1963 e i lavori furono terminati nell’aprile del 1965.

(© 9Colonne - citare la fonte)