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direttore Paolo Pagliaro

PAPA IN EGITTO: NO AIUTI A CHI ALIMENTA VIOLENZA

PAPA IN EGITTO: NO AIUTI A CHI ALIMENTA VIOLENZA

Papa Francesco ha iniziato da oggi pomeriggio l’attesa visita in Egitto, un viaggio che come ha ammesso lo stesso Pontefice parlando ai giornalisti presenti durante il volo “ha un’aspettativa speciale perché è un viaggio fatto per l’invito del Presidente della Repubblica, del Papa Tawadros II Patriarca di Alessandria dei Copti, dal Patriarca Copti cattolici e del Grande Imam di Al-Azhar. Tutti e quattro mi hanno invitato a fare questo viaggio. E’ un viaggio di unità, di fratellanza”. Bergoglio ha fatto dapprima tappa alla Conferenza internazionale per la Pace, presso l’Al-Azhar Conference Centre del Cairo, dove ha parlato dell’Egitto come di una terra storicamente di civiltà e di alleanze” approfittandone per commentare le attuali vicende: “Si assiste con sconcerto al fatto che, mentre da una parte ci si allontana dalla realtà dei popoli, in nome di obiettivi che non guardano in faccia a nessuno, dall’altra, per reazione, insorgono populismi demagogici, che certo non aiutano a consolidare la pace e la stabilità: nessun incitamento violento garantirà la pace, ed ogni azione unilaterale che non avvii processi costruttivi e condivisi è in realtà un regalo ai fautori dei radicalismi e della violenza”. E ancora, “per prevenire i conflitti ed edificare la pace è fondamentale adoperarsi per rimuovere le situazioni di povertà e di sfruttamento, dove gli estremismi più facilmente attecchiscono, e bloccare i flussi di denaro e di armi verso chi fomenta la violenza. Ancora più alla radice, è necessario arrestare la proliferazione di armi che, se vengono prodotte e commerciate, prima o poi verranno pure utilizzate. Solo rendendo trasparenti le torbide manovre che alimentano il cancro della guerra se ne possono prevenire le cause reali”.

Successivamente, incontrando le autorità politiche turche tra cui il presidente Al Sisi, Papa Francesco ha avuto modo di ribadire il concetto: “L’Egitto, a motivo della sua storia e della sua particolare posizione geografica, occupa un ruolo insostituibile nel Medio Oriente e nel contesto dei Paesi che cercano soluzioni a problemi acuti e complessi i quali necessitano di essere affrontati ora, per evitare una deriva di violenza ancora più grave – ha detto - Mi riferisco a quella violenza cieca e disumana causata da diversi fattori: dal desiderio ottuso di potere, dal commercio di armi, dai gravi problemi sociali e dall’estremismo religioso che utilizza il Santo Nome di Dio per compiere inauditi massacri e ingiustizie.L’Egitto, quindi, ha un compito singolare: rafforzare e consolidare anche la pace regionale, pur essendo, sul proprio suolo, ferito da violenze cieche. Tali violenze fanno soffrire ingiustamente tante famiglie – alcune delle quali sono qui presenti – che piangono i loro figli e figlie”. (28 apr) 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)