(15 giugno 2017) La docu-fiction "Caro Lucio ti scrivo" - liberamente ispirata all'omonimo spettacolo teatrale scritto da Cristiano Governa per la regia di Riccardo Marchesini – fa tappa a Bruxelles. Verrà proiettata lunedì 19 giugno dalle 19 alle 21 all’Istituto Italiano di Cultura che ha organizzato l’appuntamento. Presente alla serata il regista. Marchesini illustrerà l’anima del progetto: quello di cambiare la prospettiva, l’angolo d’inquadratura attorno alla narrazione di un mito come Lucio Dalla. Tra fantasia e realtà sono infatti i protagonisti di alcune delle più belle canzoni di Lucio Dalla a parlare di lui. Che ne è stato di Anna e Marco? Chi è Futura, come mai si chiama così? Il “caro amico” a cui Lucio scrive ne L’anno che verrà che fine ha fatto? In questa pellicola fiction e documentario diventano una cosa sola per scoprire un Lucio Dalla da un punto di vista inedito: quello dei suoi “figli”. Sullo sfondo, Bologna, com’era e com’è. E, ovviamente, le note immortali di Lucio. Il film è sbarcato nelle sale cinematografiche italiane dal primo all’8 marzo, in occasione della nascita e del quinto anniversario della scomparsa del celebre cantautore bolognese. (red)

SCHEDA / IL FILM

“Caro Lucio ti scrivo” è un progetto che stravolge la solita prospettiva di narrazione: questa volta non si tratterà di ascoltare testimonianze e racconti di vita del genio Dalla, ma a parlare saranno direttamente i protagonisti dei racconti in musica che lui ha immaginato nei lunghi anni della sua sorprendente carriera. Prendono così  vita davanti ai nostri occhi Anna e Marco, Futura, Meri Luis, il “caro amico” de L’anno che verrà, gli amanti divisi de La casa in riva al mare e un ragazzo simbolo di quella generazione magistralmente descritta in Com’è profondo il mare. E sono proprio loro attraverso le voci di artisti d’eccezione - Ambra Angiolini, Alessandro Benvenuti, Piera Degli Esposti, Neri Marcorè, Ottavia Piccolo, Andrea Roncato, Grazia Verasani - a svelarci cosa è successo alla fine di quelle canzoni, come sono cambiate le loro vite dopo che ne abbiamo sentito parlare, e cantare. Fino a confessarci qual è stato il segreto “per poter riderci sopra, per continuare a sperare”.