(16 giugno 2017) L'obiettivo è quello di catturare l’attenzione sulla presenza e sul ruolo dei ricercatori e dei docenti italiani in Cina, una presenza che in questi ultimi anni è cresciuta in quantità e qualità. È tutto pronto per la Giornata della Ricerca italiana in Cina, in programma il 23 giugno presso l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto italiano di cultura di Pechino. L’evento - organizzato dalla rete degli addetti scientifici in Cina - si propone come momento di discussione sul ruolo dei docenti e sull'impatto della ricerca italiana e come occasione progettuale per la definizione di strategie e obiettivi per il sistema della scienza, della tecnologia e dell’innovazione italiana nel Paese del Dragone. L’Italia è stato uno dei primi paesi occidentali ad aver firmato, nel 1978, un accordo intergovernativo con la Cina per la cooperazione in ambito scientifico e tecnologico. Negli anni, i progetti di cooperazione in S&T tra i due Paesi sono gradualmente aumentati, fino a essere diventati, oggi, parte importante del partenariato strategico globale tra Cina e Italia. (Red)
SCHEDA / IL PROGRAMMA
A introdurre i lavori l’ambasciatore d’Italia in Cina Ettore Sequi. Previsti i seguenti interventi: “Una fotografia della ricerca italiana in Cina” (Plinio Innocenzi); “Gli strumenti di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Cina” (Roberto Pagani), “Progetti congiunti Italia-Cina, casi studio ed esempi di successo” (Lorenzo Gonzo); “Rapporto tra impresa e ricerca italiana in Cina” (Davide Cucino); “Associazione degli Accademici Italiani in Cina (AAIIC)” (Andrea Matta). Previste poi le sessioni di approfondimento su “Formazione in Cina”, Ricerca in Cina” e “Impatto in Cina”.
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