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direttore Paolo Pagliaro

Paesaggi e Personaggi di Gillo Dorfles

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

 Paesaggi e Personaggi di Gillo Dorfles

Un’antologia di appunti e ricordi. I viaggi di Gillo Dorfles raccolti capitolo dopo capitolo come un diario ordinato per città e paesi frequentati. In questo libro Dorfles racconta la sua storia dalla nascita a Trieste allo sfollamento in Toscana fino alla scelta di Milano come propria città elettiva perché la “più attiva d’Italia”. con “Paesaggi e personaggi” di Bompiani, Dorfles narra con semplicità e senza indulgere nei personalismi numerosi passaggi storici del Novecento come la fondazione di Brasilia nel 1960 o spaccati di vita quotidiana come la sua visita ad Harlem, quando i neri avevano fontanelle pubbliche diverse dai bianchi. Ogni pagina esprime amore per culture lontane come quella russa e giapponese o visite lampo in piccoli paesi vicini e remoti. Attraverso numerosi racconti inediti che percorrono per intero tutto il Secolo breve Gillo Dorfles narra le sue frequentazioni e amicizie con uomini come Toscanini e Montale e donne come Leonor Fini. Un libro prezioso che più di tanti trattati o testi accademici restituisce l’immagine vivida e potente di un uomo dalle molteplici esperienze.

 

 MA LIBERACI DAL MALE, UN THRILLER… GOTICO

 Il nuovo romanzo di Costantino D’Orazio: "Ma liberaci dal male" è un giallo ambientato in uno dei luoghi più misteriosi di Roma: L'Aula Gotica all'interno del complesso des SS. Quattro Coronati, con i suoi affreschi duecenteschi riportati alla luce solo pochi anni fa. Una trama abilmente sospesa tra arte e finzione, spiritualità e leggenda. Costantino D’Orazio (Roma, 1974), critico d’arte e saggista, è curatore presso il MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Da oltre vent’anni racconta la storia dell’arte italiana, anche in radio e in tv: conduce la rubrica AR Frammenti d’Arte su Rainews 24 e il programma Bella davvero su Radio 2, collabora con Geo & Geo su Rai 3 e ha partecipato alla trasmissione In viaggio con la zia, con Syusy Blady, su Rai 1. Per Sperling & Kupfer ha già pubblicato: Caravaggio segreto, La Roma segreta del film La Grande Bellezza, Leonardo segreto, Raffaello segreto, Michelangelo – Io sono fuoco. Ma liberaci dal male è il suo romanzo d’esordio.

 

COSA AVEVA IN MENTE PASOLINI?

E’ il racconto dell’universo di un uomo che ha lasciato il segno nella cultura, come scrittore, poeta, saggista e regista: è “L’utopia di Pasolini”. Questo il titolo del libro scritto da Angela Felice, direttrice e anima del Centro studi Pier Pasolini di Casarsa della Delizia, pubblicato da Bottega Errante. Con “L’utopia di Pasolini” Angela Felice, restituisce frammenti originali, squarci sull’opera e sul pensiero e indica quali sensibilità e umanità si nascondano dietro il mondo di uno dei più grandi intellettuali del Novecento.Angela Felice è una delle massime conoscitrici e divulgatrici della figura complessa di Pier Paolo Pasolini. Dal 2009 dirige il Centro studi di Casarsa che ha sede nella Casa Colussi, la dimora della famiglia materna di Pasolini e sua abitazione durante il periodo friulano della formazione giovanile. Studiosa di letteratura e di teatro, pubblicista, critica teatrale de “Il Gazzettino”, già docente di italiano e latino, dirige il Teatro Club Udine. Tra i suoi saggi, numerosi approfondiscono la figura e la storia di Pasolini.

 

CHI E’ PIGROMAN CAMPA CENT’ANNI

“Chi è Pigroman campa cent’anni” edito da Rai Eri e scritto a quattro mani con la giornalista Francesca Cicatelli,  trae ispirazione dal divertente e popolare “supereroe pigro e stanco” interpretato da Mariano Bruno in “Made in Sud” ma, tiene a precisare l’attore, non fa parte di quel genere di libri che si limita a “tradurre su carta” gli sketch ascoltati in televisione.   E’ piuttosto un vero e proprio manuale, divertente ma anche serio e ragionato, che insegna a “vivere produttivamente” la pigrizia oggi e a dare il giusto valore al tempo. “E’ un libro che all’inizio fa perdere tempo perché devi leggerlo - spiega Mariano Bruno - ma poi ti aiuta a riscoprirne l’importanza e dunque alla fine il tempo te lo fa guadagnare. E che valorizza inoltre gli atteggiamenti e gli oggetti ‘pigri’ per eccellenza, come ad esempio il divano, pronto ad accoglierti in ogni momento della giornata fra le sue braccia affettuose”. Nel volume non mancano gli “aforismi pigri”, le favolette “tranquillizzanti” dedicate ai bambini fans di Pigroman e i “suggerimenti” sulla moda e sul food. L’outfit pigro per eccellenza? Ovviamente il pigiama, “un capo che va assolutamente sdoganato perché regala libertà. Non bisogna dunque discriminare chi vuole indossarlo spesso”. Per quanto riguarda le ricette gastronomiche “ci sono piatti semplici e veloci che fanno anche bene alla salute, tanto è vero che chi è Pigroman campa cent’anni”.  Il pigro, a sorpresa, può risultare spesso vincitore anche in amore e, udite udite, nel mercato del lavoro: “L’uomo che sta fermo e aspetta - racconta Bruno - incuriosisce e attrae le donne. Quanto al lavoro, il pigro elimina il superfluo e va subito al sodo. Dunque è produttivo, e merita più degli altri di essere assunto dalle imprese”.

 

RIMEMBRA, DRAMMATURGIA PER IMMAGINI

RiMembra. Drammaturgia per immagini è un racconto fotografico, che l’artista Monica Biancardi costruisce nel tempo, raccogliendo membra sparse in luoghi differenti, spazi fisici e mentali, non aventi relazione alcuna. Ciascuna immagine nasce sola con una propria autonomia, capace di ricongiungersi a un’altra. Tra esse non vi è nessun collegamento temporale né spaziale ma una pura volontà nel dare forma a un terzo elemento che diventa dittico o trittico. Momenti colti dall’obiettivo che rifuggono la realtà, riportando alla mente ricordi belli o brutti, congiunti a elementi fisici. Il tema Ri è difatti attaccato al sostantivo Membra. Il critico Lorand Hegyi, per quindici anni direttore del Museo d’arte moderna di Saint-Étienne e attualmente prestigioso critico e curatore, a proposito del progetto, scrive “Monica Biancardi utilizza collage apparentemente semplicissimi, in cui le diverse immagini di partenza sono accostate e così unite da collegamenti che emergono dall’analogia formale di elementi figurativi completamente diversi, si servono di somiglianze che possono riguardare la qualità, determinate caratteristiche fisiche reciprocamente associabili, o anche superfici e strutture materiali simili. Destabilizzante è il fatto che non sussiste una spiegazione evidente, un nesso palese tra i diversi elementi dell’immagine…”.  Il poeta Gabriele Frasca, che per anni ha seguito il sistema di composizione del lavoro, ha concepito dei versi ad hoc per ciascun dittico che, letti da cima a fondo, restituiscono un’opera poetica di senso compiuto. Sempre Hegyi sostiene che nelle fotografie della Biancardi “alla bellezza della superficie si sovrappone un’irresistibile ricerca di spiegazioni”, in quanto la rappresentazione genera immagini che si relazionano solo nel corso del tempo, compiendo un viaggio nella memoria che trascende la singolarità dell’immagine fissa.

(© 9Colonne - citare la fonte)