Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Giusy Versace,
'Con la testa e con il cuore si va ovunque'

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Giusy Versace, <br> 'Con la testa e con il cuore si va ovunque'

GIUSY VERSACE, “CON LA TESTA E CON IL CUORE SI VA OVUNQUE”

Erano attese forti emozioni e così è stato. Giusy Versace, da tutti conosciuta per i suoi successi sulle piste di atletica, per la conduzione della “Domenica Sportiva” e soprattutto per la vittoria a “Ballando con le Stelle”, mercoledì 14 giugno ha saputo incantare ed emozionare il pubblico di un teatro Manzoni già sold out da diversi giorni, interpretando se stessa nella sua seconda vita. Quella senza gambe, quella iniziata in quel tragico 22 agosto del 2005 ma che, come sottolinea nelle battute finali, l’ha resa una donna migliore. Un messaggio forte, epilogo di uno spettacolo di un’ora e 10 minuti, diretto dal regista e attore Edoardo Sylos Labini, che è stato un crescendo coinvolgente di emozioni e messaggi positivi. Come accade nell’omonimo libro da cui è tratto, il sipario si alza sugli ultimi minuti che precedono l’impatto contro il guard-rail sulla Salerno Reggio Calabria. La prosa, incalzante e piena d’angoscia, è alternata da un ballo molto intenso con Raimondo Todaro sulle note de “La Cura” di Franco Battiato, riarrangiata da Daniele Stefani e accolto da fragorosi applausi. Il pathos è molto forte e aumenta ancora di più nelle successive scene quando Giusy si risveglia in ospedale e vede il lenzuolo vuoto dal ginocchio in giù. Anche qui, le note di “Bohemian Rhapsody” dei Queen e un paso doble con Todaro fanno venire i brividi e calano il pubblico nel dolore di quei momenti. Il registro cambia e diventa più leggero dal momento in cui inizia il percorso riabilitativo e Giusy entra in un nuova dimensione, conosce il popolo degli invalidi e assapora una nuova normalità. Giusy e Raimondo si esibiscono in un freestyle in carrozzina sulle note del brano scritto e composto da Stefani “Non aver paura”, concluso con l’ovazione del pubblico. Da lì lo spettacolo diventa un crescendo di pagine e passaggi ironici e pieni di positività. I primi passi, la prima volta al mare, l’incontro con il fidanzato Antonio (che entra in scena fischiettando), la prima corsa assieme al fratello Domenico, il tutto intervallato da un Jive sulla musica di Elvis Presley, fino ad arrivare ad un altro importante tassello di questa storia: Il viaggio a Lourdes. Un viaggio che rappresenta una svolta importantissima, ovvero il momento in cui Giusy elabora il dolore e lo trasforma in nuova forza. Il video della sua testimonianza di fronte ai fedeli è da pelle d’oca, un discorso che rappresenta il suo “manifesto” di vita e di fede, seguito dalle vibranti note della canzone Hallelujah di Leonard Cohen, reinterpretata da Stefani. Si apre poi il capitolo atletica leggera. Sul mega schermo scorrono i suoi successi, quelli che l’hanno resa una donna potente e libera. Un’altra sfida affrontata e vinta a testa alta, a dispetto di chi non credeva in lei, che ha particolarmente emozionato il pubblico il quale ha ripagato con un lunghissimo applauso. L’ultimo ballo è l’emblema della felicità. Con le protesi da corsa tempestate di Swarovsky, Giusy e Raimondo volano leggiadri in un quickstep che li ha resi invincibili anche a “Ballando con le Stelle” sulle note di “Sing, Sing, Sing” e il pubblico, in piedi, accompagna con un appaluso ogni passo. Il finale, come nel libro, è uno straordinario elenco di cose belle e positive che Giusy ha imparato dall’incidente ad oggi, un elenco che racchiude il segreto del suo successo e il motivo del suo sorriso: “Oggi sono una donna migliore, più ricca. Se avessi una bacchetta magica e un solo desiderio da esprimere, una cosa è certa… non tornerei mai indietro!” e anche qui, standing ovation. “Vedere un Manzoni così gremito e sentire tutti quegli applausi è stata una grandissima emozione – ha dichiarato la Versace - Sentivo l’energia che saliva dalla platea e, a mia volta, spero di aver trasmesso anch’io al pubblico forti sensazioni e messaggi positivi. D’altronde questo era lo scopo per cui ho scritto il libro e portato in scena questo spettacolo. Non mi aspettavo infine di vedere così tanta gente aspettarmi nel foyer per autografare le copie del libro. È stato tutto meraviglioso, come vivere in un sogno”. “Con la testa e con il cuore si va ovunque” non si ferma qui. A fine estate l’intenzione è quella di portare lo spettacolo a Norcia, in occasione dell’anniversario del terremoto. In autunno, invece, il teatro Golden di Roma ospiterà ben tre date: 17, 18 e 19 ottobre. Sono poi previste tappe nelle città di Bologna, Firenze e Venezia, le cui date saranno presto svelate.(PO / red)

PREMIO GIAN MARIA VOLONTE' 2017 A MICHELE RIONDINO

Premio Gian Maria Volonté 2017 all’eccellenza artistica a Michele Riondino. Il riconoscimento sarà consegnato, dal circuito “Le isole del cinema”, il prossimo 26 luglio durante la XIV edizione del festival La Valigia dell’Attore. La manifestazione, organizzata dall’Associazione culturale Quasar e diretta da Giovanna Gravina Volonté e Fabio Canu, si svolgerà nell’isola di La Maddalena dal 25 al 30 luglio. Il Premio, istituito da Felice Laudadio, dopo il Festival di Taormina e di Bari, è approdato a La Maddalena nel 2011, premiando negli anni Luigi Lo Cascio, Valerio Mastandrea, Fabrizio Gifuni, Elio Germano, Jasmine Trinca e Stefano Accorsi. Michele Riondino, classe 1979, oltre ad intense stagioni teatrali, ha al suo attivo numerosi e importanti ruoli sul piccolo e sul grande schermo: in tv lo ricordiamo in particolare nelle vesti de “Il giovane Montalbano”; al cinema ha lavorato sotto la regia, tra gli altri, di Mario Martone, Matteo Rovere, Daniele Vicari, Marco Bellocchio e di Paolo e Vittorio Taviani, dimostrando ogni volta la capacità di esprimere la sua poliedricità. Il programma del festival La valigia dell’attore, che sarà online a fine giugno, proporrà al pubblico anche la proiezione del film “La ragazza del mondo”, film del 2016 diretto da Marco Danieli, vincitore ai David di Donatello come miglior regista esordiente, e per il quale Riondino ha già ottenuto diversi riconoscimenti e candidature, compresa quella di migliore attore all’edizione dei Nastri d’argento del prossimo 1º luglio. Per la maturità artistica e per la varietà e complessità dei ruoli assunti nella sua carriera, Michele Riondino è stato anche chiamato a condurre la settima edizione del ValigiaLab (dal 18 al 24 luglio), il laboratorio residenziale di alta formazione sulle tecniche d'attore che dal 2010 affianca il festival. Il master, nato da un’idea di Ferruccio Marotti, si è svolto, fino al 2014, con la collaborazione del Centro Teatro Ateneo de La Sapienza Università di Roma e, dal 2013, della Scuola D'Arte Cinematografica "Gian Maria Volonté" di Roma, che da quest’anno offre a tutti i sedici partecipanti anche l’opportunità di una borsa di studio consistente nell’ospitalità gratuita presso una struttura ricettiva dell’isola. Negli anni il ValigiaLab è stato condotto da Toni Servillo, Paolo Rossi, Pierfrancesco Favino, Sonia Bergamasco, Elio Germano e Fabrizio Gifuni. La Valigia dell’Attore è resa possibile anche grazie ai contributi del Mibact, dell'Assessorato alla Cultura e di quello al Turismo della RAS, della Fondazione di Sardegna e del Comune di La Maddalena.

 ANDREA PRETI IN "THE JUMPERS"

Cineteatro e l’Associazione Culturale La Piccola Bottega Delle Arti presentano Andrea Preti in “The Jumpers” con la regia di Camilla Cuparo. Sul palco oltre a Preti, Federica Pagliaroli, Alessia De Mattia, Chiara Severi, Valeria Punzi, Enrico Gargiulo, Francesco Romani, Chiara Bevilacqua, Ludovica Triolo, Giusy Pizzimenti. L’appuntamento è  al  Teatro Abarico di Roma (via dei Sabelli 116) fino al 18 giugno. (red)

 A MILANO “NON MI RICORDO PIU' NIENTE”

Per la prima volta in Italia, arriva in anteprima a Milano dall’11 al 18 giugno, per il Festival Milano Off, uno spettacolo di Arthur Miller, dal titolo “Non mi ricordo più niente” (Spazio Lambrate, Sala Musica Viale delle Rimembranze di Lambrate, 16).  Interpreti sono Carola Stagnaro e Michele De Marchi. A Alla chitarra Davide Tortorelli, la regia è di Emanuele Vezzoli. (PO / red)

A ROMA  “CHARLIE CHAPLIN – A MAN’S STORY”

Luca Pizzurro invita il pubblico al Teatro Marconi di Roma il 9 luglio alle  21.30 per uno degli spettacoli più seguiti della stagione 2016/2017: “Charlie Chaplin, a man’s story” nonché vincitore, su 320 compagnie di tutta la penisola, del Festival “L’Italia dei Visionari 2017”. Questo spettacolo è stato presentato, per la prima volta, al Teatro del Torrino in occasione del quarantesimo anniversario dalla morte di uno tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo, appunto Charlie Chaplin il 17 e il 18 settembre 2016 e in seguito al successo ottenuto è stato richiesto in altri teatri del territorio nazionale, approdando, per la stagione estiva, al Teatro Marconi di Roma. Lo spettacolo nasce da un laboratorio estivo per attori durato 40 giorni, che ha prodotto uno spettacolo di grande impatto per le innovative scelte registiche, una ricostruzione del bianco e nero in teatro, considerato, per di più, uno dei suoi punti di forza. Luca Pizzurro ha deciso di indagare nella vita dell'uomo, in questo caso Charlie Chaplin, dapprima bambino povero ed estremamente sofferente per i colpi che la vita gli aveva assestato, fino al raggiungimento del suo successo. Ed è solo a questo punto che l'autore decide di creare una sospensione della narrazione, abbandonando quindi la carriera, nota oramai a molti, per entrare all'interno della sua bellissima casa in Svizzera dieci giorni prima della morte dell'attore. È quì che la lente d'ingrandimento della storia indaga con sorprendente lucidità il Charlie Chaplin padre, un uomo, che al mondo appariva in modo assolutamente diverso da quello che i figli e, in particolar modo Jane Chaplin, la figlia, riscontrava dentro una casa dove regnava il silenzio e l'anaffettività, al punto da spingerla a definirsi figlia di un'icona e orfana di padre. Uno spettacolo che catapulterà il pubblico presente in un mondo surreale che solo una delle personalità più creative e influenti del cinema muto degli anni '20 può regalare.  (16 giu - red)

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