"Per un mondo libero dalle armi nucleari" non è solo il titolo del volume curato dalla professoressa Enza Pellecchia e pubblicato da Pisa University Press. Per l'autrice è anche un vero e proprio dovere morale di responsabilità verso le generazioni future e le vittime di Hiroshima e Nagasaki, due città che hanno contribuito alla narrazione storica delle armi atomiche come “male necessario” per porre fine alla seconda guerra mondiale. Enza Pellecchia è ordinaria di diritto privato presso l'Università di Pisa e direttrice del CISP (Centro Interdipartimentale Scienze per la Pace); da sempre impegnata sui temi dei diritti umani, dei beni comuni e delle situazioni di "vulnerabilità economica", firma un libro che vuole informare e offrire strumenti e competenze che forniscano un supporto razionale alla richiesta di un mondo libero da armi nucleari, per andare oltre il (pur importante) coinvolgimento emotivo sul tema.
LA RESPONSABILITA’ - Per rendere più efficaci gli sforzi contro le armi nucleari, “a Pisa abbiamo affrontato la questione da molti punti di vista, con un ricco programma di seminari e conferenze – si legge nell'introduzione del libro a firma della docente -. I temi affrontati sono stati tanti, ma esiste un denominatore comune e questo denominatore è il tema della responsabilità. Non solo responsabilità per qualcosa, ma anche responsabilità verso qualcuno. Responsabilità degli scienziati, prima di tutto: quelli che costruirono la bomba atomica, ma anche quanti oggi continuano a fare ricerca in ambiti in cui libertà ed etica possono entrare in conflitto. Responsabilità di chi – politici e militari – decise di usare la bomba atomica. Ma c’è anche la responsabilità di noi tutti, nell’attivarci per esigere un mondo libero da armi nucleari. (PO / Red – 19 giu)