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Immigrati, così gli Stati
ne fanno dei cittadini

Immigrati, così gli Stati <br> ne fanno dei cittadini

di Paolo Pagliaro

(19 giugno 2017) Fino al 2000 è prevalsa in Europa la tendenza a facilitare l’accesso degli stranieri alla cittadinanza. Negli anni successivi, il terrorismo e soprattutto l’arrivo di grandi masse di migranti, hanno suggerito un approccio più severo, che gli studiosi definiscono di carattere etnico-identitario. In molti casi sono stati introdotti requisiti più rigidi, ma in tutti i paesi è comunque prevista, a certe condizioni, la concessione della cittadinanza agli immigrati e ai loro figli.

In Germania i figli degli stranieri acquisiscono la cittadinanza alla nascita purché uno dei genitori risieda nel paese da almeno 8 anni e sia in possesso di permesso di soggiorno da almeno 3. Agli adulti si chiede di conoscere il tedesco a livello B1 secondo lo standard europeo, di non aver riportato condanne penali se non di lieve entità e di avere nozioni di base sull’ordinamento giuridico della Germania. In Francia ogni bambino nato da genitori stranieri acquisisce automaticamente la cittadinanza al momento della maggiore età. In Austria occorrono 10 anni di residenza, in Belgio la condizione è che i genitori abbiano vissuto lì almeno 5 dei 10 anni precedenti la nascita del figlio.

La Finlandia chiede 5 anni di residenza e una buona conoscenza della lingua. In Grecia gli anni d’attesa sono 7 ma occorre dimostrate di essere integrati nella vita sociale ed economica. L’Irlanda si accontenta di 3 anni di residenza. Diventa spagnolo dopo 10 anni chi nasce in Spagna mentre per chi è nato in Portogallo basta aver frequentato le elementari. Particolarmente esigenti sono gli ordinamenti di Danimarca e Olanda. Nel primo caso , si richiedono 9 anni di residenza, il superamento di un esame di storia e una padronanza linguistica pari a quella della nona classe della scuola dell’obbligo. In Olanda occorre superare anche un esame di integrazione civica che non è affatto una formalità.

Da noi l’introduzione dello ius soli è al centro di un duro scontro politico, ma forse la vera notizia è che l’anno scorso sono diventati cittadini italiani 190 mila immigrati che avevano maturato i requisiti. Più o meno lo stesso numero di quelli che sono sbarcati sulle nostre coste.

(© 9Colonne - citare la fonte)