Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

ADDIO A CARLA FENDI,
STELLA DELLA MODA

ADDIO A CARLA FENDI, <BR> STELLA DELLA MODA

Si è spenta ieri sera a 80 anni, nella sua residenza romana di Palazzo Ruspoli, Carla Fendi, presidente onorario dell’omonimo gruppo tra le maison più importanti della moda made in Italy. Malata da tempo, la stilista era stata appena dimessa dall’ospedale dover era ricoverata a causa di complicanze polmonari. Quarta delle sorelle Fendi, dopo gli studi classici entra alla fine degli anni ’50 ancor giovane nell’azienda di famiglia  a fianco delle sorelle Paola, Anna, Franca e poi Alda. La sua formazione si completa in settori diversi facendo esperienze nell’amministrazione, nella produzione, nelle vendite, nella progettazione dove lavora, insieme alle sorelle, a fianco di Karl Lagerfeld. Parallelamente già dagli anni sessanta  si dedica al settore delle relazioni pubbliche puntando innanzitutto e strategicamente sul mercato più difficile, quello americano, in cui successi ottenuti hanno definitivamente sancito la fama di Fendi  in tutto il mondo. Con la crescita e lo sviluppo dell’azienda Carla Fendi, pur continuando a collaborare alla creazione si occupa in modo specifico della Comunicazione, dall’Ufficio Stampa, alla Pubblicità, all’Immagine, alle Manifestazioni. E proprio nell’ambito delle Manifestazioni che nasce negli anni ’80 il suo grande interesse per Spoleto e per il suo Festival. Erano gli anni del Maestro Giancarlo Menotti e mentre il Festival dei due Mondi diventava uno degli eventi più importanti della cultura italiana Carla Fendi, nel suo ruolo di responsabile della Comunicazione, sceglie di legare il marchio Fendi alla manifestazione. Un coinvolgimento che matura di anno in anno e che si consolida attraverso una bella e preziosa amicizia con il Maestro Giancarlo Menotti. Dal 1994, sovraintendendo sempre a questi settori, Carla Fendi assume la Presidenza del Gruppo Fendi che mantiene anche con l’ingresso, alla fine degli anni novanta, del nuovo partner il Gruppo LVMH. Dal 2004 al 2008 si occupa anche del settore specifico della Direzione Immagine Istituzionale. E dal 2008 è Presidente Onorario di Fendi ad Vitam. Nel 2007 istituisce la Fondazione Carla Fendi, con lo scopo di dare un contributo personale di puro mecenatismo per preservare beni e valori culturali del passato e per garantirne la continuità e la crescita nel futuro muovendosi nel campo dell’arte, della letteratura, del cinema, della moda, dell’ambiente e del sociale. Nell’ambito di questa Fondazione, oltre a diversi impegni che la legano al Fai, al Teatro dell’Opera di Roma, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e ad altre fondazioni culturali, Carla Fendi nel 2007 dà avvio ad una collaborazione con il rinato Festival di Spoleto che, con la nuova direzione artistica di Giorgio Ferrara, inizia un interessante percorso culturale. Partecipando sempre più ai nuovi successi del Festival, cresce il coinvolgimento della Fondazione che nel 2012  diventa main partner di Spoleto Festival dei 2Mondi. Mentre si afferma così il legame con il Festival, l’amore che nutre Carla Fendi per la città di Spoleto la spinge nel 2010 ad intraprendere con il Comune un’importante collaborazione finalizzata al recupero storico artistico di uno dei più importanti monumenti della città: il Teatro Caio Melisso. In quest’ottica, mentre il Teatro assume il logo Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, il Comune di Spoleto e la Fondazione Carla Fendi mettono a punto un progetto di ristrutturazione i cui lavori prendono nel 2012 l’avvio definitivo per concludersi nel 2015.

 

FRANCESCHINI. “Sono molto addolorato per la scomparsa di Carla Fendi una donna colta e sensibile che ha fatto del mecenatismo una cifra della sua vita'. Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini che ricorda 'sono passate solo poche settimane da quando abbiamo presentato insieme la sessantesima edizione del festival di Spoleto e abbiamo parlato dei tanti progetti della sua Fondazione nata per sostenere la cultura e sensibilizzare i privati per la preservazione di beni e valori culturali del passato e garantire la continuità e la crescita nel futuro. È un giorno triste per la cultura italiana - conclude Franceschini - se ne va una donna colta e sensibile di cui sentiremo la mancanza. (Red – 20 giu)

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