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PROSTATA, SESSO A RISCHIO PER 7 MILIONI DI ITALIANI

(7 luglio 2017) Quando la prostata non va bene, anche il sesso va male. Nonostante la maggior luce, l’aumento del testosterone e la conseguente naturale crescita del desiderio sessuale, i 7 milioni di italiani over 50 (ma parecchi anche intorno ai 40) affetti da Iperplasia Prostatica Benigna (IPB) potrebbero infatti avere non poche difficoltà nella loro vita sessuale. Sì, perché anche se l’ingrossamento della prostata e alcuni disturbi della sfera intima come, per esempio, la disfunzione erettile, sono problemi diversi, hanno qualcosa in comune: entrambi aumentano con l’età e sono strettamente legati tra loro. Ecco i punti chiave. “I disturbi sessuali – spiega Vincenzo Mirone, professore ordinario della Facoltà di medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e segretario generale della Società Italiana di Urologia (SIU) – si aggiungono agli altri fastidiosi sintomi tipici del cattivo funzionamento della prostata, che rendono la vita (e soprattutto le notti) di chi ne soffre un vero incubo: sonno interrotto per alzarsi continuamente e urinare, corse in bagno durante la giornata, bruciore alla minzione”. Fastidi che minacciano di rovinare anche le vacanze. Oltre a preparare la valigia e i documenti di viaggio prima di partire per le ferie, meglio fare anche un check-up anche alla prostata e farsi prescrivere la terapia più adeguata. Oggi – tra l’altro – le opzioni disponibili sono numerose, sicure, più efficaci e anche pratiche da assumere, in grado di sconfiggere persino la proverbiale ‘distrazione’ maschile, grazie alla combinazione in un’unica compressa dei due principi attivi chiave per curare l’ingrossamento della prostata: dutasteride e tamsulosina. Il tutto al costo di un caffè al giorno.

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