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“Skin / Tones”, performance
biometrica di Francesca Fini

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“Skin / Tones”,  performance <br> biometrica di Francesca Fini

(12 luglio 2017) Francesca Fini fa tappa in Portogallo. Chi dice Francesca Fini dice una delle massime esponenti, non solo italiane, di quella che viene definita “arte performativa”: una forma di comunicazione diretta, efficace, che colpisce subito chi la guarda. In apparenza assomiglia al teatro ma ha codici espressivi tutti propri. Le esibizioni di Francesca Fini sono conosciute a apprezzate anche all’estero (espone il suo lavoro in gallerie e musei di tutto il mondo) e ad attenderla ora è il comune portoghese di Coimbra. Si esibirà, infatti, presso la Sala Polivalente da Casa da Cultura Rua Pedro Monteiro. L’appuntamento – organizzato da Projecto Videolab de Coimbra in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona - è venerdì 14 luglio alle 21.30. La performance della video artista e performer italiana si chiama “Toni/Di Pelle (Skin/Tones)” e rientra nell'ambito della 12esima edizione del Fonlad, Festival Internacional de Vídeo, Arte e Performance, organizzato dal Projecto Videolab di Coimbra, con il sostegno dell’Iic. L’esibizione gioca ironicamente sul concetto di biometria. Durante la performance biometrica di Fini sarà, infatti, utilizzato un microscopio. Fini siederà nuda davanti a due luci al neon, dando le spalle al pubblico in modo che sia visibile solo la silhouette del suo corpo. Con un microscopio digitale stretto in pugno, esplorerà lentamente e delicatamente il tessuto multiforme della sua pelle. (PO /red)


SCHEDA / CHI E’ FRANCESCA FINI


Francesca Fini - come si legge sul suo sito - si occupa di mixed media, video e performance. I suoi progetti affrontano sempre tematiche dalla forte componente sociale e politica “mettendo in scena un corpo amplificato dalla tecnologia che però mantiene intatta la sua natura animale e biologica” (Alessio Galbiati/Rapporto Confidenziale - Digicult). Nelle sue performance e nei video lavora spesso con tecnologie lo-fi, dispositivi di interaction design fatti in casa, audio e video generati dal vivo, hackerando e manipolando oggetti di uso quotidiano: telecamere di sorveglianza, wiimote, webcam, sensori domestici ed elettrodi terapeutici. Tutti questi strumenti sono utilizzati per esplorare la realtà nelle sue manifestazioni più inquietanti e svelarne il risvolto ironico.

(© 9Colonne - citare la fonte)