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MIGRANTI, MATTARELLA: DA UE RISPOSTA UNIVOCA

MIGRANTI, MATTARELLA: DA UE RISPOSTA UNIVOCA

Sul fenomeno migratorio l'Italia chiede all'Europa "una discussione collegiale, seria e responsabile, senza spazio per battute estemporanee al limite della facezia, che non si addicono al dialogo e al confronto internazionali". A ribadirlo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo alla Farnesina la XII Conferenza degli Ambasciatori, quest'anno dedicata al tema "Sicurezza e Crescita: le sfide per l'Italia e per l'Europa". "Anche in questo contesto - ha detto Mattarella rivolgendosi agli Ambasciatori italiani - i vostri sforzi a Bruxelles, nelle capitali europee, in quelle del Mediterraneo e in Africa, sono imprescindibili". Secondo il Capo dello Stato è necessaria "una gestione del fenomeno migratorio di carattere autenticamente comunitario", da affrontare con "un metodo di fermezza negoziale" che ci consentirà di "superare i numerosi ostacoli che ancora si frappongono a un lungimirante ed efficace governo del tema". Anche se "non è facile elaborare strumenti adeguati di fronte a un fenomeno di tale ampiezza, questo deve essere il nostro obiettivo - ha sottolineato Mattarella rivolgendosi agli Ambasciatori -. Vi sono varie strade per governarlo: quella che certamente non esiste è l'illusione di poterlo rimuovere".

Il messaggio all'Unione europea è chiaro: "All'europeizzazione del salvataggio di vite umane in mare - che ha visto il nostro Paese ricordare ad altri, attraverso l'esempio, quali fossero i principi e i valori che costituiscono le fondamenta stesse della civiltà d'Europa - deve corrispondere l'europeizzazione dell'accoglienza di chi ha diritto, ma anche l'europeizzazione dei rimpatri e la predisposizione di canali legali di immigrazione" ha chiosato il presidente della Repubblica, ricordando che si tratta di "elementi tutti essenziali, che devono essere inseriti in un quadro comune al livello continentale". Qui si inserisce anche il "metodo inaugurato con il migration compact e successivamente declinato nei diversi programmi con i primi Paesi-pilota" che, sostiene Mattarella, "deve estendersi, considerando apporti che potrebbero essere forniti da donatori non-europei, in uno sforzo finalmente sinergico, a beneficio del rafforzamento sociale e istituzionale dei Paesi africani". Un impegno di cui l'Italia, "per la sua sensibilità, la sua storia e le sue obiettive capacità si è già fatta carico - ha concluso il presidente della Repubblica -, e che va costantemente svolto e ampliato anche su fronti diversi - come la lotta al terrorismo e quella al traffico di esseri umani - nella consapevolezza della sua centralità per il benessere, la pace e la stabilità dell'Europa e dell'Africa, se non dell'intero pianeta". 

(Sip)

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