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ISTAT: TROPPE DISPARITA’ ECONOMICHE NORD -SUD

ISTAT: TROPPE DISPARITA’ ECONOMICHE NORD -SUD

Troppe disparità sociali ed economiche tra Nord e Sud Italia. Lo denuncia il presidente dell’Istat Giorgio Alleva, che in una audizione alla Camera ha spiegato, basandosi su dati del 2015, che se “circa un italiano su cinque è a rischio povertà”, la percentuale si impenna di molto man mano che si scende verso il Mezzogiorno, fino a toccare il 55,4% in Sicilia, e al contrario si assottiglia andando verso Nord, con la punta minima del 13,7% della provincia di Bolzano. Secondo Alleva "il rischio di povertà è cresciuto di poco durante gli anni della crisi, un indizio del fatto che il periodo di involuzione economica potrebbe aver colpito in modo uniforme ricchi e poveri".  Anche in termini di Pil, le differenze sono notevoli: quello del nord-ovest è quasi doppio (33mila euro pro capite) rispetto a quello del Mezzogiorno (quasi 18 mila). Anche in questo caso Bolzano risulta la provincia al top, con oltre i 40 mila euro, mentre stavolta è la Calabria la regione più in ritardo, con 16 mila euro mentre la più svantaggiata è la Calabria con 16mila euro. Nel mezzo però c’è un Centro che potrebbe costituire la vera cartina di tornasole della situazione dell’Italia post-crisi. "Tra ilo 2008 e il 2016 il numero dei poveri è aumentato in tutte le ripartizioni. Ma l'aumento più consistente si è registrato nelle Regioni del Centro Italia, dove il numero di poveri è quasi triplicato, e nelle Regioni del Nord, dove è cresciuto di 2 volte e mezzo. Il numero degli individui poveri nel Mezzogiorno, pur raddoppiando, è cresciuto relativamente meno rispetto alle altre ripartizioni".

(26 lug - Sis)

   

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