(10 agosto 2017) “Questa serie di poesia ecfrastica tenta di riattivare l’aura oramai persa dell’opera d’arte, di tutte quelle reliquie di mondi ed eroi - di un’umanità - che non ci sono più. Il tragico senso di morte, di vacuità, che appartiene persino ai nostri capolavori che si vorrebbero eterni, l'indeterminatezza che ha circondato spesso le loro attribuzioni, il carattere talvolta puramente ipotetico degli studi, la frammentarietà mutilata con la quale quasi sempre dall’antichità sono giunti sino a noi, mi hanno fornito lo spunto per le mie opere”. Così il poeta e scrittore Gabriele Tinti racconta e spiega le sue poesie, che saranno protagoniste in Sudafrica. Si terrà mercoledì 16 agosto alle 18 un reading di sue opere intitolato “Caves” presso il Museo dell’Origins Centre della University of the Witwatersrand, a Johannesburg. La performance fa parte del progetto globale dell’autore sui capolavori del mondo antico e l’arte preistorica. Oltre a recitare alcune sue poesie ecfrastiche in inglese, Tinti proietterà dei video di attori che recitano i suoi versi in alcuni tra i più famosi musei del mondo tra cui MET, LACMA, Getty Museum. All’evento, organizzato dall’Istituto italiano di cultura di Pretoria in collaborazione con Origins Centre e la University of the Witwatersrand, parteciperanno anche gli attori sudafricani Tony Kgoroge, famoso per i suoi ruoli nei film Hotel Ruanda (2004), Invictus (2009), Blood Diamond (2006) e Mandela: Long Walk to Freedom (2013), e Renos Spanoudes, protagonista della scena televisiva e teatrale locale. (Red)
LA SCHEDA / GABRIELE TINTI
Gabriele Tinti è un poeta e scrittore italiano. Ha lavorato con il J. Paul Getty Museum, il Metropolitan Museum of Art, il British Museum, il Los Angeles County Museum of Art, il Museo Nazionale Romano, i Musei Capitolini, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la Glyptothek di Monaco componendo poesie per antiche opere d’arte tra cui il Pugile in Riposo, il Discobolo, la Testa Arundel, il Galata Ludovisi, l’Atleta Vittorioso, l’Ercole Farnese, l’Eracle di Skopas, i Marmi di Elgin del Partenone, il Fauno Barberini e molti altri capolavori. Le sue poesie sono state declamate da attori quali Joe Mantegna, Michael Imperioli, Burt Young, Alessandro Haber, Robert Davi, Vincent Piazza e Franco Nero. I temi ricorrenti delle sue opere sono la morte e la sofferenza. L’umanità cantata nei suoi scritti è la vita drammatica di pugili, suicidi, eroi sconfitti e invalidi.