Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Una cassetta di frutta?
No, uno Stargate

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Una cassetta di frutta? <br> No, uno Stargate

Salgono a tre le mostre in Versilia con opere dell’artista piemontese Fabio Viale. Dopo l’inaugurazione della personale al Fortino di Forte dei Marmi in corso fino al 3 settembre, e dopo la selezione di sculture presente nel suggestivo allestimento dell’ex-Fonderia d’Arte Tommasi a Pietrasanta fino ad autunno inoltrato, la Galleria Poggiali propone il progetto Stargate di Fabio Viale, appositamente pensato per la “Project Room” di Pietrasanta. fino al 25 agosto, l’opera monumentale Stargate, realizzata in marmo statuario. Alta oltre due metri e rifinita con grande accuratezza in ogni fessura, l’opera viene esposta per la prima volta in una galleria italiana dopo le personali al Museo del Novecento di Milano ed alla Galleria Sperone a New York. Come in altre opere di Viale, anche qui l’artista ha scelto un oggetto industriale di scarso valore a cui ha deciso di donare un nuovo status, quello di opera d’arte, un pezzo unico in marmo bianco di Carrara. In questo caso la scelta è caduta su una cassetta in plastica, di quelle comunemente utilizzate per trasportare la frutta. L’artista non si è limitato a realizzare una replica in marmo sovradimensionata ma ha deciso di creare un nuovo oggetto dalle proprietà fantascientifiche. Si tratta infatti di uno Stargate, un portale attraverso il quale si può accedere a luoghi lontanissimi. L’opera infatti è accessibile e chiunque può entrarci dando via alla materializzazione di un antico sogno infantile.

MACUGNAGA: LE FUNI DI DE LEONARDIS


Fino al 31 agosto è possibile visitare l’installazione realizzata da Federico De Leonardis presso la cappella della chiesa di Santa Maria Assunta di Macugnaga, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, mentre domenica sera è previsto un incontro con il 79enne artista spezzino, la consegna del Premio Macugnaga e la proiezione di un film sul suo lavoro. L’opera “Senza”, costituita da quattro funi in bronzo ripiegate ai lati che emergono dal pavimento della cappella settecentesca di Macugnaga, evoca il mondo del lavoro – in particolare quello degli scavatori delle miniere, protagonisti dello sviluppo economico del paese fin dal XV secolo – ed al tempo stesso lascia affiorare suggestioni sulla stratificazione di una memoria, di un vissuto personale, che tocca sfere di senso universali. Il lavoro che il tempo esercita sul passato è oggetto di riflessione anche nelle opere intitolate “Ossa di Shelley”, iscrizioni su lastre di marmo incise che rendono omaggio a diversi poeti, dove la cancellazione della parola fa emergere la bellezza romantica della pietra, il materiale, e della natura.


FERRAGOSTO, 14 E 15 AGOSTO MUSEI APERTI

Doppia apertura straordinaria per musei, aree archeologiche e luoghi della cultura statali che lunedì 14 e martedì 15 agosto rimarranno aperti per un lungo ponte all’insegna della cultura. Oltre all’apertura prevista per Ferragosto, quest’anno il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del Turismo apre le porte ai visitatori anche lunedì 14, consueto giorno di chiusura per gran parte dei luoghi della cultura nazionali. Un’occasione unica per cittadini e turisti di trascorrere un Ferragosto all’insegna di una grande festa della cultura e godere dello straordinario patrimonio del nostro Paese. Dai resti dell’antica città italica nell’area archeologica di Alba Fucens a Massa d’Albe in Abruzzo alle opere di Carlo Levi al Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata a Matera, dai Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria alle tante domus riaperte agli Scavi di Pompei, dagli affreschi apocalittici dell’Abbazia di Pomposa a Codigoro lungo l’antica strada Romea che conduceva i pellegrini dall’Europa centrale e orientale al soglio di Pietro alla residenza asburgica del Castello di Miramare a Trieste, dalla più grande area archeologica d’Europa tra il Foro Romano e il Palatino ai capolavori di Van Dyck, Guercino e Tintoretto esposti nelle fastose sale del Museo di Palazzo Reale a Genova, dalla residenza rinascimentale dei Gonzaga a Palazzo Ducale a Mantova a quella di Federico di Montefeltro a Urbino dove oggi ha sede il Museo Nazionale delle Marche, dalle rovine della capitale dei Sanniti a Pietrabbondante in Molise ai Musei Reali di Torino, dal rinnovato allestimento del Museo Archeologico Nazionale di Taranto alle vestigia della colonia fenicia di Tharros nei pressi di Cabras, dalla straordinaria collezione degli Uffizi di Firenze al sito longobardo riconosciuto dall’Unesco del Tempietto sul Clitunno in provincia di Perugia fino ai tesori della Galleria dell’Accademia di Venezia, l’elenco completo su www.beniculturali.it/15agosto2017.

SICILIA: FERRAGOSTO CON ESCHER E CHAGALL

Dal Palazzo della Cultura di Catania al Convitto delle Arti di Noto, il Ferragosto siciliano offre agli amanti dell’arte numerose occasioni per visitare alcune delle mostre più importanti. Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939) e Giorno e notte (1938) sono solo alcune delle opere iconiche del grande genio olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972) ospitate a Catania, città in cui l’artista giunse - l’ultima volta - nel maggio del 1936 nel suo ideale Grand Tour nella penisola. Per l’occasione, alle opere emblematiche e ormai presenti nell’immaginario collettivo, è affiancata un’inedita selezione di opere prodotte da Escher durante i vari soggiorni in Sicilia avvenuti tra il 1928 e il 1936. Proprio nel Sud Italia e nell’isola in particolare, l’artista maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la sua matura produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso celebre. La mostra Escher è promossa dal Comune di Catania, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation ed è curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea. La mostra, anche il 15 agosto sarà aperta e fino alle 24 nercoledì 16 agosto, nell’occasione della “Notte dei Musei”. A Noto il Convitto delle Arti - Noto Museum ospita Chagall-Missoni ed Et Et (…sia l’una che l’altra). “L’arte è lo sforzo incessante di competere con la bellezza dei fiori. E non riuscirci mai”. Marc Chagall parla così della pittura, e l’eco delle sue parole incontra un’altra arte, quella di Ottavio Missoni. Quadri e arazzi, tela e tessuto, dipinti e maglia. Due maestri del colore, due uomini che vissero il “secolo breve” e le sue rivoluzioni, due artisti che non si sono mai incontrati se non in questa mostra, attraverso le loro opere. E qui si parlano, in un dialogo tra sogno e colore. L’esposizione è in mostra a Noto arricchita con diverse opere – tra cui un grande dipinto a olio – e nuove installazioni, nei rinnovati spazi del Convitto delle Arti di Noto. La mostra, a cura di Luca Missoni, è un progetto di Contemplazioni, promosso da Fenice Company Ideas e vede il patrocinio della Città di Noto patrimonio dell'Umanità e bene Unesco dal 2002, in collaborazione con la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni. Tra le opere esposte di Chagall un grande olio del 1960, proveniente da collezione privata, dal titolo Les Amoureux sur fond jaune; oltre 100 acqueforti dal ciclo della Bibbia; e la coloratissima e mai prima esposta serie di Litographie I, dove si ripercorre l’evoluzione della poetica di Chagall attraverso i temi più cari all’artista. Di Missoni sono esposti gli studi cromatici e compositivi realizzati a partire dai primi anni 70, i quadri tessili e i suoi celebri Arazzi patchwork di tessuti a maglia tra i quali il più grande da lui creato. Come egli stesso descrive: “...ogni pezzetto va osservato attentamente in quanto ha una sua storia e presi singolarmente hanno una loro vita”. Sempre il Convitto delle Arti di Noto ospita le opere dei siciliani Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza, Francesco Lauretta e Andrea Di Marco che hanno preso il posto delle opere dei romani Danilo Bucchi, Alessandro Cannistrà, Pietro Ruffo e Maurizio Savini. L’esperienza romana e l’esperienza siciliana completano il progetto “ET ET (…sia l’una che l’altra), la mostra curata da Giuseppe Stagnitta che mette insieme linguaggi diversi, ma non in contraddizione. Oltre alla mostra “Et ET (…sia l’una che l’altra) sono presenti nel cortile alcune statue di Domenico Pellegrino che rimarranno esposte fino a chiusura del Museo il 30 settembre.

CAMPOBASSO, I VOLTI DEL MOLISE

Fino al 27 agosto, nell’ambito di “Borgo in Jazz Festival”, il Castello di Capua a Gambatesa, in provincia di Campobasso, si tiene la mostra "FerrocCarta" di Antonio Finelli, artista molisano che da qualche anno gravita nella cerchia di giovani segnalati da Vittorio Sgarbi. Venti ritratti, realizzati in grafite su carta e posti su degli appositi supporti in ferro nelle sale affrescate del maniero, che non sono dissimili dai piccoli borghi del Molise, rugosi, con l'anima scavata dal tempo e il senso di incompiutezza che trasuda dagli spazi lasciati volutamente vuoti. Tuttavia, la profondità e la fierezza degli sguardi rimarcano il desiderio di crescita in sintonia con le peculiarità del territorio nell'ottica di un progresso sostenibile.

SAN GIMIGNANO: SULLA TORRE CON “VERTIGINE 3D”

Il piacere di salire sulla Torre Grossa, la torre più alta di San Gimignano, da cui si ammira uno dei paesaggi più famosi della Toscana, è ora enfatizzate da uno spettacolo videomapping 3D, in italiano e in inglese, con colonne sonore originali, composte per l’occasione. Lo scopo di “Medieval vertigo” è quello di trasportare virtualmente lo spettatore in un itinerario ascensionale nello spazio e nella storia. In un primo momento circondato da un cosmo di profondo blu, attorno a lui si riveleranno ingranaggi e scorrimenti, argani, leve, carrucole, oblò, paratie e pannelli, funi e catene che si animano con l’accensione dei motori di una astratta e complessa Macchina cosmica. Mentre si sale di quota, la Torre 3D, più alta di lui, continua a edificarsi in blocchi. Intanto prendono forma gli ambienti del Palazzo Comunale come la Sala delle armi e allora i cavalieri angioini di Azzo di Masetto entrano in scena. Dalla “giostra” alla tragedia, guelfi e ghibellini si affrontano, gli Ardinghelli si scontrano con i Salvucci, famiglie rivali a San Gimignano. Inferni danteschi, terribili cerchi in cui i dannati subiscono pene secondo la legge del contrappasso, diavoli volanti sono ispirati ai cicli del Duomo e di San Lorenzo in Ponte. Taddeo di Bartolo e Cenni di Francesco di ser Cenni diventano dunque i pittori della vita ultraterrena. È la volta della fugace visione della Maestà dipinta da Lippo Memmi nel 1317, esattamente settecento anni fa.

(© 9Colonne - citare la fonte)