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Arte: Collezione Iannaccone, incontro
con la curatrice Rischa Paterlini

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Arte: Collezione Iannaccone, incontro <br> con la curatrice Rischa Paterlini

(23 agosto 2017) “Una caccia amorosa”: questo il titolo dell’incontro con Rischa Paterlini promosso dall’Istituto italiano di cultura di Tirana, in programma il 2 settembre (19) all’Art House di Scutari. Paterlini è la curatrice della Collezione Giuseppe Iannaccone - Italia 1920-1945, una delle più importanti collezioni private di Milano. L’incontro è parte delle iniziative del progetto Art House Scutari 2017. Paterlini è nata a Salò nel 1976. Trasferitasi a Milano nel 2001 ha da subito iniziato a collaborare con l’Avvocato Giuseppe Iannaccone e dal 2003 cura la sua collezione di arte moderna e contemporanea. Dal 2015 è curatrice del progetto “In Pratica”. Il progetto consiste nell’allestimento di piccole mostre di artisti di talento, ancora sconosciuti al grande pubblico, in dialogo con la collezione permanente. Nel 2010 per la collezione Iannaccone ha pubblicato il volume dal titolo “Una caccia amorosa, arte italiana tra le due guerre nella collezione Giuseppe Iannaccone” e nel 2017 ha co-curato il libro: “Italia 1920-1945, una nuova figurazione e il racconto del sé” entrambi editi da Skira. Per In Pratica ha curato la pubblicazione dei cataloghi dedicati a Davide Monaldi, Luca De Leva e Andrea Romano. Nel giugno 2017 ha co-curato la pubblicazione del catalogo di Piero Guccione per la mostra a Castellabate. Nel 2017 ha co-curato la mostra in Triennale di Milano e alla Fondazione Credito Bergamasco di Bergamo dedicata alla collezione di arte italiana tra le due guerre di Giuseppe Iannaccone. (Red)


SCHEDA / LA COLLEZIONE

La collezione di arte italiana tra le due guerre, frutto di una visione personale di Giuseppe Iannaccone, nata innanzitutto per sé, rappresenta oggi un unicum nel panorama italiano e internazionale con opere che vanno dai primi anni venti del 900 alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Un periodo tutto sommato breve, ma intenso, che il collezionista ama definire L’espressionismo italiano degli anni Trenta: la scuola romana di Via Cavour con Mario Mafai, Antonietta Raphael e Scipione; Fausto Pirandello e Alberto Ziveri; il primo Renato Guttuso, ricco di colore e di contrasti; il francesismo dei Sei pittori di Torino; Corrente di vita giovanile, con i colori di Renato Birolli, i rossi romantici di Aligi Sassu, i soggetti scelti da Arnaldo Badodi, le ballerine di Luigi Broggini, i ritratti di Ernesto Treccani e Bruno Cassinari, i drammi di Giuseppe Migneco, i sogni di Italo Valenti e il caffeuccio di Emilio Vedova; la poesia dei chiaristi Lombardi e l’ironia di essere “semplicemente” uomini di Ottone Rosai e Filippo de Pisis.

(© 9Colonne - citare la fonte)