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Conclusa l’esercitazione dell’italbatt delle Nazioni Unite

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Conclusa l’esercitazione dell’italbatt delle Nazioni Unite

(12 settembre 2017) Si è conclusa in questi giorni, nel Libano del Sud, l’esercitazione RITE III/17 (Reserve Integration Training Exercise) per il Contingente italiano della Joint Task Force – Lebanon che conduce l’operazione “Leonte XXII” dal 27 aprile scorso. In contesto multinazionale, il Sector West di UNFIL, con a capo il Generale di Brigata Francesco Olla, ha testato le proprie capacità di “Comando e Controllo” delle unità dispiegate sul terreno al fine di aumentarne la reattività, l’interoperabilità e la flessibilità. L’esercitazione si è svolta in una zona non popolata del villaggio di Naqoura, che insiste nell’Area di Responsabilità del Contingente italiano su base Brigata “Granatieri di Sardegna”. L’unità di manovra italiana (Italbatt), congiuntamente a quella malese, irlandese, finlandese, sud-coreana e ghanese, garantisce, in base a quanto sancito dalla Risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il monitoraggio costante della Blue Line, la linea di demarcazione che divide il Libano da Israele; il supporto alla popolazione locale, attraverso numerosi progetti in sostegno alle autorità municipali e governative a Sud del fiume Litani; la pianificazione e condotta, a favore delle Lebanese Armed Forces (Laf), di attività addestrative e operative finalizzate all’implementazione del mandato previsto dalla risoluzione stessa. 


SCHEDA / I NUMERI

L’esercitazione ha visto oltre 200 uomini e donne, 45 veicoli blindati e 4 quattro Posti Comando tattici condurre le operazioni che garantiscono la stabilità dell’area da oltre undici anni. Attraverso l’ausilio degli assetti specializzati quali squadre antisommossa e nuclei EOD (Explosive Ordinance Disposal), per far fronte al riconoscimento e disinnesco degli ordigni inesplosi (UXO -  Unexploded ordnance) o improvvisati (IED – Improvised explosive device), le unità del contingente multinazionale sono state ingaggiate e valutate attraverso la simulazione delle più probabili minacce che potrebbero verificarsi nel Sud del Libano.

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(© 9Colonne - citare la fonte)